L’azione dimostrativa ha fatto il giro del mondo. La redattrice è stata arrestata subito dopo aver mostrato il cartello in diretta televisiva
Ha fatto irruzione nello studio televisivo del principale telegiornale russo e dietro la conduttrice Ekaterina Andreeva ha mostrato un cartello con su scritto: “No alla guerra. Non credete alla propaganda. Qui vi mentono”.
È ciò che ha fatto ieri Marina Ovsyannikova, una giornalista di Primo Canale, la tv dove va in onda Vremya, il principale telegiornale russo.
La giornalista protagonista della vicenda prima dell’edizione del telegiornale ha registrato un video in cui spiegava le motivazioni di quello che stava per fare.
“Quello che avviene in Ucraina è un crimine – dice la giornalista nel video che poi è stato rimosso dalle autorità russe -. La Russia è il Paese aggressore. La responsabilità ricade su una sola persona: Putin. Mio padre è ucraino, mia madre è russa, e non sono mai stati nemici. La Russia deve fermare immediatamente questa guerra fratricida”.
L’ucraina Sofia e la russa Anastasia, le due volontarie insieme per l’Enpa
Marina Ovsyannikova, the woman who ran onto a live state TV news broadcast, even recorded a message beforehand. In it, she says her father is Ukrainian. She calls for anti-war protests, says she’s ashamed about working for Kremlin propaganda, and she denounces the war absolutely. pic.twitter.com/nOpUY9bH74
— Kevin Rothrock (@KevinRothrock) March 14, 2022
La giornalista russa: “Ho lavorato per la propaganda. Me ne vergogno”
Marina Ovsyannikova ha poi parlato del suo lavoro al telegiornale del Primo Canale dove, ha spiegato, ha fatto propaganda per il governo di Mosca.
“Purtroppo negli ultimi anni ho lavorato al Primo canale, occupandomi della propaganda del Cremlino e ora ne provo molta vergogna – dice la giornalista russa – perché ho consentito di dire bugie alla nazione e di zombizzare i russi. Abbiamo taciuto nel 2014, quando tutto questo era solo all’inizio. Non siamo scesi in piazza quando il Cremlino ha avvelenato Navalny. Abbiamo solo osservato in silenzio questo regime disumano. E ora ci ha voltato le spalle tutto il mondo, e altre dieci generazioni non si potranno togliere la macchia di questa guerra”.
L’apparizione di Marina Ovsyannikova in diretta televisiva durante il principale telegiornale del Paese, sebbene sia durata pochissimi secondi, non è passata inosservata perché rappresenta una delle poche prese di posizione così forti contro il Cremlino mostrate dalle tv del Paese (sebbene in maniera involontaria).
La giornalista è stata arrestata immediatamente dopo la sua azione. La comunità internazionale, ora, teme per la sua incolumità. La testata dissidente bielorussa Belsat ha fatto sapere che gli avvocati che la stanno cercando non sono ancora riusciti ad entrare in contatto con lei.
La donna ora rischia di essere accusata di aver screditato le azioni delle forze armate di Mosca e di aver diffuso fake news sull’Ucraina. Un comportamento che, dopo l’introduzione di una nuova legge firmata dal presidente Vladimir Putin, può valere fino a 15 anni di carcere.
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