Nel parco di Nara, dove i cervi possono scorrazzare tranquillamente tra i turisti, sono morti 14 esemplari da marzo: 9 di loro avevano nello stomaco buste di plastica usate per offrire loro il cibo. A rischio una delle principali attrazioni di una delle città più suggestive del Giappone.
Nove cervi sono morti nel parco giapponese di Nara, vicino Osaka. La causa, secondo la Nara Deer Preservation Foundation, potrebbe essere il cibo dato ai cervi dai turisti: la maggior parte degli animali infatti aveva materiale plastico nello stomaco, spesso gli incarti del cibo che i moltissimi turisti che visitano il parco danno da mangiare ai cervi. Per questo le autorità invitano i visitatori a dare da mangiare ai cervi che gironzolano nell’area solo gli appositi cracker di riso senbei, evitando qualsiasi altro cibo, meno che mai se incartato in bustine che possono mettere a repentaglio la vita degli animali.
Nella pancia dei cervi morti a Nara sono stati trovati fino a 4,3 kg di plastica in un solo esemplare: una quantità in grado di uccidere qualsiasi essere vivente.
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Rie Maruko, la veterinaria del gruppo per la conservazione degli animali intervistata da Kyodo News, sottolinea come i cervi morti fossero pelle e ossa, suggerendo che la morte sia arrivata per denutrizione. I particolari stomaci dei ruminanti, infatti, se intasati, con la plastica smettono totalmente di funzionare, impedendo di fatto la digestione.
Nella zona di Nara i cervi vagano tranquillamente tra auto e turisti, ormai abituati alla presenza umana. Spesso avvicinano i turisti alla ricerca di cibo, arrivando anche a spintonare le persone o a seguirle in gruppi.
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Quella del donare il cibo ai cervi, oltre che ad essere un florido business per la zona, deriva dall’antico rito dell’inchino, una tradizione tipica giapponese secondo la quale va mostrato il cibo ai cervi che si inchineranno tre volte prima di riceverlo. Così l’offerta, ispirata alle tradizioni buddiste giapponese, è diventata ormai una consuetudine tra le migliaia di turisti che visitano Nara ogni giorno.
Impossibile dunque far scattare il divieto. Per questo le autorità locali chiedo che almeno i visitatori diano ai cervi i cracker di riso venduti singolarmente dalle bancarelle della zona, senza involucri.
I volontari intanto sono al lavoro per liberare le zone del parco dagli scarti degli snack e permettere ai cervi di nutrirsi liberamente dell’erba, la vera fonte di sostentamento degli animali.
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