La Ghiandaia, livrea dalle tonalità rosso-marrone

La Ghiandaia è lunga circa 34 centimetri per un’apertura alare di circa 53 centimetri e un peso che può raggiungere i 170 grammi. La livrea si presenta nelle tonalità del rosso-marrone, mentre le penne delle ali si mostrano blu chiare, contornate di nero.

Quando è in volo, è ben visibile anche il dorso, completamente bianco. Pur essendo in grado, in particolari condizioni, di compiere grandi distanze, non si tratta di una specie gregaria: vola infatti preferibilmente solitaria o in piccoli gruppi, a grande distanza l’uno dall’altro, quasi mai in stormi numerosi.

È presente in gran parte del continente europeo, Asia e Nord Africa, fatta eccezione per i climi eccessivamente rigidi e per le aree poste oltre il limite della vegetazione arborea. In Italia è sedentaria, con una distribuzione piuttosto ampia, dal settore alpino – ove nidifica dalle vallate fino ai 1.800 metri di quota – al resto d’Italia, ove è diffusa un po’ in tutta la Penisola, isole comprese e fatta eccezione per il solo Salento.

Nel nostro Paese la specie predilige le aree collinari e alto-collinari dove è maggiore la copertura boschiva. La sua dieta è composta da uova, cuccioli, topi, grandi insetti e larve. Per arricchirla, non disdegna alimenti vegetali come ghiande, noci, fagioli, patate, mele, fichi, bacche e cereali. In inverno nasconde le sue provviste nella corteccia degli alberi, nei ceppi o nel suolo. Grazie a questa abitudine, è in grado per tutto l’anno di consumare il suo piatto “preferito” – secondo tradizione – le ghiande, appunto.