Nonostante le abbondanti nevicate dei mesi scorsi, le alte temperature accelerano la perdita di spessore del ghiacciaio. Ed è allarme anche sui rifiuti, con grande presenza di macro e microplastiche.
È estate e fa caldo, diranno i negazionisti della crisi climatica. E se le constatazioni si fermano qui, potrebbero avere ragione. Peccato che in ogni zona d’Italia le temperature da diverse settimane sono nettamente sopra la media del periodo e lo conferma l’allarme lanciato da Legambiente sulla fusione del Ghiacciaio dei Forni, in Valtellina, il secondo più grande d’Italia dopo l’Adamello.
Nonostante le abbondanti nevicate dei mesi scorsi, il Ghiacciaio dei Forni, nel cuore del Parco nazionale dello Stelvio, da quasi un mese è in fusione costante, con una perdita totale di spessore che nelle aree frontali arriva quasi a due metri. Lo confermano le prime rilevazioni della Carovana dei Ghiacciai 2024, che Legambiente porta avanti con vari enti di ricerca e partner sostenitori. Dalla seconda settimana di luglio, infatti, sul ghiacciaio le temperature non sono mai scese sotto lo zero.
Diverse le conseguenze di questo preoccupante fenomeno: il darkening, lo scurimento del ghiaccio per effetto delle deposizioni atmosferiche e dei crolli in roccia, ha fatto diminuire del 15% la riflettività del ghiacciaio, la cui fronte è sempre più ricoperta di detriti e black carbon. Ancora oggi, a causa della presenza di detriti bellici, i sedimenti raccolti sulla fronte del Ghiacciaio dei Forni presentano elevate concentrazioni di piombo e, per via della fusione del ghiaccio, a luglio era stato rinvenuto un ordigno inesploso risalente alla Prima guerra mondiale.
I problemi non finiscono qui. Nell’ambito della campagna Puliamo il Mondo, è stata organizzato un Clean-Up in quota che ha permesso di recuperare e smaltire rifiuti di ogni genere abbandonati lungo i sentieri. Inevitabile, stando anche alle analisi scientifiche successive, il riscontro della presenza di macro e microplastiche.
“Oltre al problema dei rifiuti, siamo qui per raccontare cosa sta accadendo ai ghiacciai. Questa è solo un’anteprima e stiamo raccontando di come questo ghiacciaio si sta riducendo, nonostante le grandi nevicate anche ad aprile e a maggio” – ha spiegato Vanda Bonardo, responsabile della Carovana dei Ghiacciai di Legambiente – “Nell’arco di soli 20 giorni, nel mese di luglio, ha fatto così caldo da ridurre lo spessore frontale di ben due metri“.