Ecco dove finiscono i nostri abiti usati. L’impatto ambientale della fast fashion.
Dal 2023 il Ghana è la discarica più grande al mondo dove finiscono i nostri vestiti usati. Il paese conta oltre 31 milioni di abitanti e importa ogni settimana circa 15 milioni di abiti usati.
Ma il Ghana spende circa 4 milioni di dollari all’anno per raccogliere ed eliminare i rifiuti. Non ce la fa a smaltire i vestiti, che si usurano dando vita ad un’enorme catastrofe ambientale.
Secondo alcuni dati della Commissione europea il consumo di prodotti tessili nel Vecchio Continente ha il quarto impatto più elevato sull’ambiente e sui cambiamenti climatici, dopo l’alimentazione, le abitazioni e la mobilità.
Ogni anno un cittadino europeo getta in media 11 chilogrammi di prodotti tessili e, nel mondo, ogni secondo un camion di indumenti viene smaltito in discarica o incenerito. Meno dell’1% degli abiti usati viene riciclato e una grande massa di scarti di abbigliamento sommerge paesi come il Ghana.
In un servizio andato in onda su Report un ragazzo racconta di come ha vissuto la sua infanzia, in un villaggio a ridosso della grande discarica di Accra la capitale e la città più popolosa del Ghana.
Inoltre, in Ghana i pescatori non riescono più a sfamare le proprie famiglie perché le loro reti ormai tirano su soltanto vestiti usati.
Questa situazione rischia ad aggravarsi ulteriormente se continuiamo ad alimentare l’industria della fast fashion, quella moda veloce, a basso costo e di bassa qualità, quella che ci spinge a comprare sempre più abiti e che rende l’industria della moda una delle più impattanti al mondo.
In uno speciale di TeleAmbiente sul fast fashion abbiamo parlato di quanto inquina quello che indossiamo e chi paga realmente il basso costo degli abiti che si nasconde dietro all’industria della fast fashion.