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Max, il gatto rapito in Ucraina dai russi riabbraccia la famiglia in Repubblica Ceca

Max, il gatto rapito in Ucraina dai russi riabbraccia la famiglia in Repubblica Ceca

Il gatto Max, esemplare di Maine Coon di otto anni, rapito in Ucraina dai soldati russi riabbraccia la sua famiglia in Repubblica Ceca dopo essere stato salvato in Bielorussia.  

Un gatto rapito dai soldati russi in Ucraina riabbraccia la famiglia umana in Repubblica Ceca dopo essere stato trasportato in Bielorussia. È l’incredibile storia di Max, un esemplare di Maine Coon di otto anni, originario di Bucha, a 40 chilometri da Kiev. Ed è proprio da qui che comincia la storia del felino.

Quando i militari russi hanno invaso la città ucraina, la proprietaria di Max esce di casa assieme alla figlia. La donna pensa di tornare a recuperare l’animale, senza averne però il tempo. E così, mentre mamma e figlia riescono ad arrivare in Repubblica Ceca, il gatto resta in casa.

Max, il gatto scomparso in Ucraina riappare in Bielorussia 

Una volta conquistata la città di Bucha, le truppe di Mosca saccheggiano gli appartamenti, portando via cibo, giocattoli, elettrodomestici e scooter elettrici.

Un militare, forse appassionato di animali, nota Max, decidendo di portarlo via. Le certezze sulla storia del Maine Coon si interrompono proprio in questo momento. Già, perché il felino riappare in Bielorussia, a 300 chilometri da Bucha, dopo essere scappato da un blindato russo.

A salvare l’animale, affamato e sporco, è una donna che lo porta a un’organizzazione animalista del territorio.

Mentre Max viene rifocillato, i volontari del santuario notano una medaglietta al collo dell’animale contenente un numero di telefono. E così il telefono della sua proprietaria squilla. Eppure, c’è un ulteriore problema logistico. Sì, perché il gatto si trova a Gomel, la seconda città più popolosa della Bielorussia, mentre i suoi coinquilini umani si trovano in Repubblica Ceca.

Max, l’arrivo in Repubblica Ceca per riabbracciare la proprietaria

Gli animalisti si attivano, dunque, per restituire Max alla sua famiglia. Il felino prima lascia la Bielorussia, poi transita per la Polonia, infine arriva in Repubblica Ceca dalla sua proprietaria. Una storia a lieto fine in mezzo al dolore causato dalla guerra.

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