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In Basilicata il gas sarà quasi gratis, ma è una cattiva notizia per l’ambiente

gas quasi gratis in basilicata. Cattiva notizia per l'ambiente

Il presidente Bardi ha deciso di utilizzare i fondi per le compensazioni ambientali per tagliare le bollette anziché per effettuare investimenti green a lungo termine. 

In Basilicata si continuerà a trivellare per l’estrazione del gas naturale per almeno altri dieci anni. Il presidente della provincia lucana Vito Bardi, infatti, ha firmato una legge che proroga le concessioni in Val d’Agri per Eni e Shell. Come conseguenza di questi ulteriori dieci anni di estrazione di gas sul territorio della Basilicata, i cittadini lucani vedranno le proprie bollette del gas arrivare quasi a zero.

La proroga alla concessione è stata firmata dopo un accordo con le compagnie petrolifere che stanzia risorse ingenti per il territorio: 190 milioni di euro per “progetti di sviluppo sostenibile” e la consegna di 160 milioni di metri cubi di gas naturale all’anno alla Regione Basilicata. Per un valore, lungo tutto il decennio, di oltre 1,3 miliardi di euro. 

La novità è che il presidente Bardi e i suoi hanno deciso che i fondi che le big del gas pagheranno alla Regione come compensazione ambientale dovranno andare direttamente nelle tasche dei cittadini attraverso il taglio del costo del gas in bolletta. “Le compensazioni ambientali per la prima volta andranno nelle tasche dei cittadini. La Regione Basilicata, per i prossimi 10 anni, destinerà le risorse derivanti dalle compensazioni ambientali in favore dei cittadini, intervenendo direttamente sulle bollette”, ha dichiarato Bardi.

Dunque la Basilicata ha deciso di non intervenire su progetti ambientali di rilievo ma di inondare i cittadini di soldi tramite i tagli alle bollette. Una mossa che farà felici (nell’immediato) tanti utenti – soprattutto in questa fase di crisi energetica – ma che avrà delle conseguenze di lungo periodo non indifferenti. L’assenza di investimenti su fonti energetiche rinnovabili e pulite nella Regione farà sì che in futuro il popolo lucano e quello italiano più in generale si troveranno ancora più dipendenti dalle fonti energetiche inquinanti che stanno causando la crisi climatica.

“La legge che la Regione Basilicata si appresta ad approvare prevede solo sostegni temporanei che rischiano di vincolarci pericolosamente ad una fonte fossile come il gas, erroneamente indicata come fonte di transizione – ha commentato Antonio Lanorte, presidente di Legambiente Basilicata – Al netto degli opportuni interventi emergenziali, le risorse disponibili dovrebbero essere soprattutto destinate ad interventi concreti di efficientamento energetico e di elettrificazione dei sistemi di riscaldamento domestico, ad esempio incentivando, in primo luogo per i redditi bassi, la conversione degli impianti di riscaldamento a gas verso sistemi a rinnovabili e pompe di calore”.