In questo numero di Agrifood Magazine, realizzato in collaborazione con Italpress: 1) Perse 21 mila imprese in 3 anni; 2) In aumento il costo di frutta e verdura; 3) In calo gli occupati nel settore; 4) Spesa dal contadino per 25 mln di italiani

 

In questo numero di Agrifood Magazine, realizzato in collaborazione con Italpress:

1) Perse 21 mila imprese in 3 anni: In tre anni, dal 2019 al 2022, le imprese attive nel settore agroalimentare sono diminuite di 21mila unità con una riduzione del 2,6%. È quanto evidenziato dal presidente di Unioncamere, Andrea Prete, intervenendo al convegno sui mercati agroalimentari all’ingrosso organizzato a Roma da Italmercati e European House Ambrosetti.

2) In aumento il costo di frutta e verdura: La pioggia e il maltempo di questa primavera stanno colpendo le coltivazioni e rischiano di compromettere anche i raccolti futuri. Le prime conseguenze si vedranno già nelle prossime settimane: l’offerta di frutta e verdure di stagione infatti diminuirà e i prezzi aumenteranno di almeno il 20% sui banchi dei mercati e delle frutterie. L’alluvione che ha colpito l’Emilia-Romagna, distruggendo prodotti di stagione come pere, mele, susine, uva e kiwi, in piena fase di maturazione, porterà ad una generale diminuzione della qualità e della quantità di frutta e verdura. Basti pensare che in Romagna si produce più del 20% delle albicocche italiane e oltre il 10% di pesche e nettarine. I danni per le aziende sono inestimabili. Si stima infatti che interi frutteti, circa 15mila alberi, andranno estirpati e buttati. L’aumento dei prezzi di frutta e verdura non si limiterà alla presente annata, visto che le coltivazioni risultano compromesse per diversi anni a venire – avvertono le associazioni di settore che chiedono di dare garanzie all’intera filiera e tutelare anche i consumatori.

3) In calo gli occupati nel settore: Calano gli occupati nell’agricoltura. È quanto emerge dai dati elaborati dal Centro di Ricerche Economiche e Sociali della Uila che, dal 2014, raccoglie e analizza gli elenchi anagrafici INPS sul lavoro stagionale.

4) Spesa dal contadino per 25 mln di italiani: Circa 25 milioni di italiani preferiscono acquistare cibo dai contadini spinti dalla voglia di acquistare cibi salutari ma anche dalla volontà di recuperare un contatto diretto con chi coltiva i prodotti che portano in tavola. È quanto emerge da una analisi della Coldiretti su dati Censis. A spingere la spesa dall’agricoltore è soprattutto la possibilità di trovare prodotti stagionali, a km zero e di qualità. Inoltre – secondo l’Ispra – le vendite dirette con gli acquisti a km zero tagliano anche del 60% lo spreco alimentare rispetto ai sistemi alimentari tradizionali e garantiscono un contributo importante alla lotta contro l’inquinamento e i cambiamenti climatici che provocano danni e vittime in tutto il mondo. È stato calcolato infatti che – sottolinea la Coldiretti – un chilo di ciliegie dal Cile per giungere sulle tavole italiane deve percorrere quasi 12mila chilometri con un consumo di 6,9 chili di petrolio e l’emissione di 21,6 chili di anidride carbonica, mentre un chilo di mirtilli dall’Argentina deve volare per più di 11mila chilometri con un consumo di 6,4 kg di petrolio che liberano 20,1 chili di anidride carbonica per ogni chilo di prodotto, attraverso il trasporto aereo. “Il successo dei farmers market è frutto della legge italiana che premia la multifunzionalità dell’agricoltura e che abbiamo fortemente sostenuto per avvicinare le imprese agricole ai cittadini e conciliare lo sviluppo economico con la sostenibilità ambientale e sociale” afferma il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini.

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