La terza enciclica di papa Francesco, “Fratelli tutti”, è dedicata alla fratellanza universale ed è stata scritta, come spiega Papa Francesco, mentre “ha fatto irruzione in maniera inattesa la pandemia del Covid-19, che ha messo in luce le nostre false sicurezze”.
#SanFrancescodiAssisi, questo Santo dell’amore fraterno, della semplicità e della gioia, che mi ha ispirato a scrivere l’Enciclica Laudato si’, nuovamente mi motiva a dedicare questa nuova Enciclica alla fraternità e all’amicizia sociale. #FratelliTutti
— Papa Francesco (@Pontifex_it) October 4, 2020
Consegno questa Enciclica sociale come un umile apporto alla riflessione affinché, di fronte a diversi modi attuali di eliminare o ignorare gli altri, siamo in grado di reagire con un nuovo sogno di fraternità e di amicizia sociale che non si limiti alle parole. #FratelliTutti pic.twitter.com/Wx3GtnxMrV
— Papa Francesco (@Pontifex_it) October 3, 2020
“Fratelli tutti” è la nuova enciclica di Papa Francesco, firmata sabato 3 ottobre ad Assisi. Presentata questa mattina in Vaticano dal segretario di Stato Pietro Parolin, l’enciclica mira a promuovere un’aspirazione mondiale alla fraternità e all’amicizia sociale.
È la terza, dopo la Lumen Fidei (2013) e la Laudato Si’ (2015) che ha come sfondo la lode a Dio e alle opere della natura tutta, in cui è riflessa l’immagine e la mano del suo Creatore.
Fratelli tutti, che trae spunto, per il titolo, dagli scritti di San Francesco, è un documento che ha avuto molte tappe significative e che ha come unico obiettivo la pace, quella interiore che scaturisce dal senso di fraternità con gli altri.
“Senza la pretesa di compiere un’analisi esaustiva né di prendere in considerazione tutti gli aspetti della realtà che viviamo, propongo soltanto di porre attenzione ad alcune tendenze del mondo attuale che ostacolano lo sviluppo della fraternità universale”, si legge nell’enciclica.
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Come spiega Papa Francesco, l’enciclica è stata scritta mentre “ha fatto irruzione in maniera inattesa la pandemia del Covid-19″.
“Una tragedia globale come la pandemia del Covid-19 ha effettivamente suscitato per un certo tempo la consapevolezza di essere una comunità mondiale che naviga sulla stessa barca, dove il male di uno va a danno di tutti. Ci siamo ricordati che nessuno si salva da solo, che ci si può salvare unicamente insieme. Per questo ho detto che «la tempesta smaschera la nostra vulnerabilità e lascia scoperte quelle false e superflue sicurezze con cui abbiamo costruito le nostre agende, i nostri progetti, le nostre abitudini e priorità. […] Con la tempesta, è caduto il trucco di quegli stereotipi con cui mascheravamo i nostri “ego” sempre preoccupati della propria immagine; ed è rimasta scoperta, ancora una volta, quella (benedetta) appartenenza comune alla quale non possiamo sottrarci: l’appartenenza come fratelli”.
Testo integrale enciclica Papa Francesco
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