Presentata ufficialmente alle Scuderie Aldobrandini, a Frascati, la nuova Associazione di categoria Giornalisti 2.0
Ridefinire i canoni dell’informazione, offrendo uno spazio in cui i giornalisti possano esprimere liberamente la propria voce, al di là di affiliamenti politici o pressioni esterne.
Con questi presupposti nasce l’Associazione di Categoria Giornalisti 2.0 che si propone di essere il faro di una generazione di giornalisti che credono nel potere trasformativo del giornalismo e desiderano preservarne l’integrità in un’era di cambiamenti rapidi.
“C’era la necessità di associazionismo, si sentiva nell’aria proprio nel nostro ambiente – ha dichiarato Maurizio Pizzuto, socio fondatore di Giornalisti 2.0 – e quindi noi abbiamo voluto creare questa unione di giornalisti senza fare distinzione, quindi pubblicisti, professionisti e comunicatori che fanno parte di questa nostra associazione di categoria per affrontare quelle che sono le sfide prossime che ci attendono”.
L’associazione Giornalisti 2.0 è stata presentata ufficialmente nella splendida cornice delle Scuderie Aldobrandini, a Frascati, in provincia di Roma e tra i soci fondatori figurano nomi di spicco come Maurizio Pizzuto, giornalista professionista di lunga esperienza; Maurizio Lozzi, consigliere dell’Ordine dei giornalisti del Lazio, ma anche Rodolfo Martinelli Carraresi, Vice presente Associazione Stampa Romana e Consigliere del sindacato cronisti romani, e Tommaso Polidoro Consigliere Nazionale della F.N.S.I federazione Nazionale della Stampa Italiana.
“Nasce a Frascati perché è un gioiello dei Castelli Romani. Noi – ha aggiunto Maurizio Lozzi, socio fondatore di Giornalisti 2.0 – cominciamo come un piccolo gioiello della categoria professionale a cui apparteniamo, cioè ai giornalisti, non con presunzione ma con molta unità perché abbiamo lavorato per fare in modo che tutte le isole che appartengono a questo nuovo mondo, che io chiamo mediamorfosi, debbano incontrarsi. Ci sono professionalità che vanno valorizzate, incontri che vanno effettuati, confronti che vanno messi in campo e credo che generare una nuova associazione chiamata per l’appunto Giornalisti 2.0 – contemporanei e non da altri tempi, consenta chiaramente di comprendere qual è il percorso che ci posti di percorrere con i nostri colleghi”.