Forest. Il suo nome è ‘Forest’ ed è una delle app tra le più scaricate sugli store Apple e Android, amica della produttività e dell’ambiente.
In quest’applicazione, se rimaniamo concentrati senza distrazioni da smartphone o altro, cresce un cedro oppure venti minuti di conversazione con un amico guardandosi negli occhi, ascoltandosi senza perdersi tra le notifiche di WhatsApp, social o email fanno sbocciare un’intera pianta di rose rosse.
I piccoli alberi virtuali che prendono vita sullo schermo del telefono, come ricompensa per il tempo ben speso, possono diventare reali e andare a creare un nuovo bosco in Africa.
Il funzionamento è semplice e intuitivo.
Per prima cosa si sceglie l’arbusto che si vuole piantare, il catalogo è vasto: va dalla quercia al salice piangente, passando per aceri e betulle.
Ci sono persino coralli, palme e cactus per gli amanti dell’esotico.
Poi si pianta il seme e si fissa il tempo da dedicare, senza distrazioni, all’attività prescelta. Si imposta il timer da un minimo di 10 minuti ad un massimo di 120 e si parte.
Vietato prendere in mano lo smartphone e perdersi tra gli scatti di Instagram o le chat con gli amici, se si passa da Forest ad un’altra applicazione l’albero smette di crescere, avvizzisce e si riduce ad un mucchio di rami secchi.
Ambiente, Nestlé pianterà 3 milioni di alberi per compensare le emissioni
Una brutta macchia marrone nel verde bosco virtuale. Più ci si distrae e più è difficile raggiungere l’obiettivo.
La app permette di sfidare gli amici, giocando a chi costruisce la foresta più grande, ed è firmata da Shaokan Pi e Amy Jeng, cop- pia di sviluppatori cinesi che ha realizzato pure la popolare Sleep Town, dedicata al sonno.
Ogni sessione completata su Forest non dà diritto solo ad una pianta, ma anche a delle monete da spendere in un negozio in cui acquistare «accessori» per rendere la foresta sempre più bella e rigogliosa.
Si può optare per fiori, frutti, foglie colorate e casette per gli uccelli. Nell’emporio si trovano anche tracce audio da ascoltare nei momenti di concentrazione.
Ma il fine ultimo della valuta virtuale, quando si è finalmente riusciti a mettere da parte un bel gruzzolo, è acquistare alberi veri per aiutare l’ambiente.
Un’opzione possibile grazie alla collaborazione con Trees for the Future, associazione fondata nel 1989 dagli americani Grace and Dave Deppner per aiutare le comunità in difficoltà a causa del disboscamento selvaggio e dello sfruttamento del territorio.
Ad oggi questa realtà no profit ha contribuito alla crescita di 115 milioni di alberi in decine di Paesi nelle aree più povere del mondo: Africa, Asia e Sud America.
Tunisia, parte il progetto per piantare 12 milioni di alberi entro la fine del 2020
Le piante rinvigoriscono gli ecosistemi locali e aiutano le popolazioni, coinvolgendole nella semina e dando loro nuove opportunità di sostentamento.
Jean Baptiste Nitcheu, agricoltore camerunense, ha raccontato: “Ho quattro figli, sono riuscito a mandarli tutti a scuola grazie a questa organizzazione”.
John Leary, direttore esecutivo di Trees for The Future ha spiegato al sito americano Quartz che le famiglie coinvolte attivamente nel progetto hanno quadruplicato i loro guadagni e hanno avuto accesso a cibo di migliore qualità.
“Questo influenza anche l’emigrazione” – ha aggiunto Leary – “i giovani lasciano i loro Paesi e vanno in Europa o negli Stati Uniti perché non vogliono lavorare come contadini sottopagati. Quando vedono altri concittadini migliorare le condizioni di vita grazie a iniziative come la nostra decidono di restare e aiutare la comunità. Sul lungo periodo possiamo davvero dare un aiuto significativo nella lotta contro la povertà e il disboscamento”.
Poi ha confessato: “Me la cavo meglio con le piante vere. Non sono bravo con la app, mi distraggo troppo facilmente quando ho in mano il telefono. La mia foresta virtuale è piuttosto spoglia”.
Roma, Alberi in periferia: 50 nuove piante per riqualificare le zone della città
Gli alberi donati dagli utenti di Forest, ad oggi quasi 682 mila, sono destinati a vari stati dell’Africa Sub Sahariana: Uganda, Senegal, Tanzania, Kenya e Camerun.
Pochi click possono dunque innescare un circolo virtuoso.
Ci si concentra, ci si diverte, si hanno piccole gratificazioni immediate, si aiutano le persone e l’ambiente. Le piattaforme amiche dei boschi sono tante.
‘Reforestum’, ad esempio, consente di piantare alberi in ogni parte del mondo per bilanciare i comportamenti poco sostenibili, come uno spostamento in automobile, un viaggio in aereo o un pranzo non a chilometro zero.
Attraverso accurate immagini satellitari si possono seguire i progressi dei propri arbusti. Nemmeno gli irriducibili della distrazione da smartphone hanno scuse.
Per loro c’è ‘Ecosia’, che promette di piantumare le zone in cui la biodiversità è più a rischio ogni volta che si fa una ricerca sul web. Per fare l’ albero, qualche volta, ci vuole una app.