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Food delivery, 20 miliardi di perdite per i titani quotati in borsa

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Da anni sfrecciano per strada in bicicletta o in motorino per consegnare in tempi brevissimi il cibo ordinato sulle piattaforme del food delivery. I rider, fanno ormai parte del panorama cittadino con i contenitori sgargianti in spalla e la faccia di chi ogni giorno consuma chilometri.

Un fenomeno che però potrebbe avere i giorni contati. Il business delle consegna a domicilio ha avuto un enorme successo tra i consumatori e tra chi ha trovato lavoro nel settore, gli unici a essere scontenti sono però gli azionisti.

In un articolo del Financial Times le perdite accumulate negli ultimi sette anni da aziende come Just Eat, Glovo e Deliveroo vengono calcolate oltre i 20 miliardi di dollari. Negli ultimi tre anni è andato in fumo il 57% della capitalizzazione.

Finita la pandemia, l’esigenza di avere cibo consegnato a casa è scemata. L’unica realtà che ha raggiunto degli utili è Uber Eats. Il problema sarebbe costituito dai bassi margini di profitto legati alla vasta concorrenza che non permette di alzare le commissioni e alle regole sui diritti dei lavoratori che, dopo il far west iniziale, in molti Paesi hanno imposto standard minimi di retribuzione a carico delle aziende.

Va aggiunto che per anni i colossi del cibo a domicilio hanno ricevuto dei fondi che hanno mascherano la vera redditività del settore. Diverso il panorama in Italia dove il food delivery è esploso in ritardo, ad oggi sono 10 milioni i consumatori che lo utilizzano su una popolazione di 58 milioni, esiste quindi ancora un ampio margine di crescita.

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