Home Roma Fiume Sacco, ritorna il fenomeno della schiuma bianca. VIDEO

Fiume Sacco, ritorna il fenomeno della schiuma bianca. VIDEO

Fiume Sacco.  Ancora un altro fenomeno relativo alla sversamento di schiuma bianca nelle acque del fiume Sacco in provincia di Frosinone. Una situazione davvero preoccupante di cui discute anche la Task Force civica “Allerta Valle del Sacco” sui social.

Si è verificato ancora una volta nei giorni scorsi il fenomeno della schiuma bianca nelle acque del fiume Sacco, in provincia di Frosinone.  Giovedì 14 marzo 2019, a Patrica in zona Tomacella, arriva l’ennesima  segnalazioni da cittadini e residenti nell’area della Valle del Sacco. Sono stati effettuati, come già nei mesi scorsi, campionamenti in diversi punti.

Lo scorso mese di dicembre, quando si verificò un altro episodio di formazione del manto schiumoso, scattò un blitz della Guardia Costiera di Gaeta che effettuò una risalita fluviale, dal mare fino alle aree industriali di Ferentino, Frosinone e Ceccano con l’obiettivo di campionare la schiuma e individuare la fonte inquinante e le responsabilità.

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Questa schiuma sarebbe costituita da un composto di agenti tossici quali detergenti, vernici ed emulsionanti, elementi a elevata presenza di tensioattivi che sono altamente tossici per l’uomo, gli animali e la natura.

Si tratta di un problema che riguarda in qualche maniera anche il fiume Garigliano, che divide le regioni Lazio e Campania e le province di Latina e Caserta.  Il Sacco è un affluente del Liri che a sua volta si congiunge con il Gari, in località giunture di Sant’Apollinare, per continuare il suo percorso fino al Mar Tirreno, con il nome di Garigliano, interessando così le province di Frosinone, Latina e Caserta.

Dal 2018 la schiuma è apparsa molto spesso nei diversi tratti del fiume, soprattutto nella zona di Colleferro, tanto da spingere i cittadini dei Comuni bagnati dal fiume a porsi delle domande in merito a questo problema ambientale e ad allertare più volte le Forze dell’Ordine alla vista del manto bianco sulle acque del fiume.

Una situazione preoccupante di cui discute anche la Task Force civica “Allerta Valle del Sacco” sui social, da tempo impegnata per la salvaguardia dell’ambiente, che ha allertato le Forze dell’Ordine e invitato tutti i cittadini interessati a monitorare il fiume da Patrica a Sgurgola.

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“L’annunciato accordo di Programma per il Sito di Interesse Nazionale (Sin) del fiume Sacco tra ministero dell’Ambiente e Regione Lazio, stando alle anticipazioni, si concentra solo su alcuni dei siti inquinati e solo nei comuni di Frosinone, Colleferro, Anagni, Ceccano, Ceprano e Ferentino. E per tutti gli altri siti inquinati e da bonificare di questo territorio quanto ancora dovremo aspettare?”.

Questo il commento della deputata di LeU Rossella Muroni sulla risposta del ministro dell’Ambiente Sergio Costa all’interrogazione alla Camera sulla Valle del Sacco a sua prima firma, sottoscritta anche dall’onorevole Fornaro.

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“Credo poi che i cittadini andrebbero coinvolti anche nelle scelte sulla reindustrializzazione dei siti – sottolinea la deputata – tanto più che si spendono soldi pubblici e si ha l’opportunità di creare posti di lavoro attraverso la conversione ecologica dell’economia. Da quando il Paese discute di autonomia differenziata il fronte delle bonifiche mi preoccupa ancora di più: credo che debba restare in capo al ministero dell’Ambiente perché non esiste un’Italia di serie A e un’Italia di serie B”.