Fit for 55, Eleonora Evi: “Sono soddisfatta, abbiamo evitato il peggio”

Dopo che il Parlamento europeo ha votato una parte consistente del pacchetto clima, arriva il commento di Eleonora Evi. L’europarlamentare e co-portavoce nazionale di Europa Verde si dice soddisfatta dell’esito della votazione.

Il Parlamento europeo ha votato gran parte del pacchetto Fit for 55. Sono stati fatti passi in avanti o su qualche tema si è rimasti indietro?

Sono stati due giorni di voti molto complessi a Strasburgo, ma ne esco soddisfatta. Abbiamo evitato il peggio, soprattutto sulla riforma dell’Ets, il sistema che fa sì che le industrie, per emettere CO2, paghino per le emissioni. L’intero sistema industriale deve ridurre le proprie emissioni. Abbiamo evitato che il sistema venisse indebolito o annacquato“.

Cosa è stato deciso dal voto sull’Ets?

Ci sono stati degli emendamenti vergognosi presentati dai popolari, che volevano dare ad alcune industrie altri due anni di permessi gratuiti per continuare ad emettere. Questo è inaccettabile, si sarebbe calpestato per l’ennesima volta il principio del ‘chi inquina, paga’. Il Parlamento europeo alla fine, a larga maggioranza, ha bocciato questi emendamenti. Ora la relazione tornerà in Commissione Ambiente e si dovrà trovare un nuovo accordo, auspicabilmente migliore di quello votato ieri“.

Un altro passo in avanti molto importante riguarda lo stop alla vendita di auto a benzina o diesel a partire dal 2035.

Il Parlamento europeo ha la sua posizione per iniziare i negoziati con i Governi: non vogliamo lasciare scappatoie ai produttori dei veicoli con motori a combustione. Nel 2035 la soglia di emissioni dovrà essere zero. Viene data chiarezza anche all’industria, seguendo i lavori nella scorsa legislatura. Già all’epoca, come in questi ultimi giorni, ci sono state tante pressioni lobbistiche per evitare di avere limiti stringenti che però sono poi stati introdotti. Le aziende hanno iniziato ad adeguarsi perché la tecnologia è matura, bastava una spinta del legislatore“.

Il voto sullo stop ai veicoli inquinanti è cruciale. Dal punto di vista tecnologico, l’obiettivo del 2035 è realistico?

Oggi vediamo una diffusione maggiore dei veicoli elettrici e lo dimostrano anche i dati delle vendite: questo è importante non solo per il clima, ma anche per la salute, perché le nostre città hanno ancora una pessima qualità dell’aria e l’Italia è in infrazione da molto tempo proprio per questo. La questione non è solo ambientale, ma anche sanitaria e sociale.
La questione è anche economica: la riconversione è assolutamente necessaria, ma il saldo finale in termini di occupazione è positivo. La stessa Commissione europea ci dice che ci sarà un milione di posti di lavoro in più, quindi cosa stiamo aspettando? E perché, a livello nazionale, il ministro Cingolani ha dato il pieno sostegno all’emendamento dei popolari? Abbiamo un ministro della Transizione ecologica che va contro la stessa transizione ecologica, questo è inaccettabile“.