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Firenze, microplastiche nell’Arno: l’allarme da uno studio

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Ecco cosa emerge da un lavoro dei ricercatori dell’Università degli Studi di Padova e a cosa è dovuta la contaminazione.

Firenze, allarme microplastiche nel fiume Arno. Uno studio dei ricercatori del Dipartimento di Geoscienze dell’Università di Padova, pubblicato su Science of the Total Environment, specifica anche l’origine di quasi il 90% dei frammenti di microplastica: sono essenzialmente fibre che derivano da materiali tessili.

Arno inquinato, allarme microplastiche

I ricercatori hanno analizzato vari sedimenti dell’Arno, cercando di capire i meccanismi del trasporto e dello stoccaggio delle microplastiche. Quello che emerge è particolarmente allarmante: la concentrazione di microplastica, nei sedimenti, è risultata variabile tra 5,68 e 0,44 unità per grammo, un dato paragonabile a quello di alcuni tra i fiumi più inquinati del mondo. I fiumi svolgono un ruolo cruciale per il trasporto delle microplastiche dalla terraferma al mare e per questo vengono definiti ‘nastri trasportatori’.

Microplastiche, il pericolo latente

Non sempre, però, le microplastiche vengono trasportate dall’acqua. In alcuni casi, possono restare intrappolate per diverso tempo nei sedimenti, in altri assorbono sostanze inquinanti e in altri casi ancora vengono frammentate tramite processi biologici e fisici.
Abbiamo trovato microplastiche in tutti i campioni analizzati, indipendentemente dal luogo” – ha spiegato Alessandro Michielotto, coautore dello studio – “Le concentrazioni maggiori sono state individuate nelle ghiaie, perché nelle fasi calanti delle piene queste particelle riescono a infiltrarsi e accumularsi tra i grani di sedimento“.

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