A Teleambiente il documentarista Paolo Rossi presenta il film “Gatto sarvægo” in uscita a novembre 2025: “Ecco come contribuire alla pellicola”.
Così maestoso, eppure, così elusivo. Il gatto selvatico europeo è uno degli animali più affascinanti del pianeta Terra. Un felino che, nonostante il suo passo leggero come una piuma, continua a popolare i boschi selvaggi d’Italia. Proprio qui, nel 2018, i documentaristi Paolo Rossi e Nicola Rebora, dopo interminabili appostamenti, lo immortalano sull’Appennino Ligure. Immagini mozzafiato che, oltre a smentire l’estinzione di Felis silvestris silvestris, questo il suo nome scientifico, confluiscono nel film “Felis” uscito nel 2019. Il lavoro dei due amici, però, non si ferma. E così, attraverso l’esplorazione della Val Trebbia, in Liguria, della Val Borbera, in Piemonte, e della Val Boreca, in Emilia-Romagna, i documentaristi Paolo Rossi e Nicola Rebora raccolgono ulteriore materiale per la pellicola “Gatto sarvægo” in uscita a novembre 2025.
“Il primo film “Felis”, oltre a mostrare il nostro lavoro nel bosco, è stato una celebrazione del gatto selvatico europeo. A differenza, invece, nel secondo film “Gatto sarvægo” ci sbizzarriremo con clip, inquadrature e sequenze ancora più belle e ancora più suggestive. I protagonisti diventeranno i video realizzati nel bosco. Tantissimo il lavoro dietro il documentario e, con lavoro, intendo passione e tempo libero, perché a volte si parte il mattino presto, quando è buio, e si torna la sera tardi, quando è buio di nuovo. Ogni giorno si macinano tantissimi chilometri, perché Felis silvestris silvestris popola aree tanto belle quanto remote“, racconta a Teleambiente il documentarista Paolo Rossi.
Proprio per questo, attraverso un clic, chiunque può diventare parte integrante del progetto. “Basta andare sul sito www.produzionidalbasso.com per vedere sia la vecchia raccolta fondi del film “Felis” sia la nuova raccolta fondi del film “Gatto sarvægo”. Tra i contenuti esclusivi in cambio di un sostegno economico, trailer, fotografie, magliette ufficiali e un’avventura, assieme a me ad agosto 2025, alla ricerca dei lupi tra le montagne“, conclude il documentarista Paolo Rossi.