In questo numero di Agrifood Magazine, realizzato in collaborazione con Italpress: 1) 2 milioni per la filiera ovina IGP; 2) Calano i prezzi di latte e olio di oliva; 3) Il formaggio è strategico per l’agroalimentare italiano; 4) Il prezzo delle materie prime sale per il terzo mese consecutivo

 

In questo numero di Agrifood Magazine, realizzato in collaborazione con Italpress:

1) 2 milioni per la filiera ovina IGP: È stata raggiunta l’intesa in Conferenza Stato-Regioni sul decreto che prevede 2 milioni per il sostegno alla filiera ovina IGP per gli allevatori. Il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida sottolinea che “si tratta di un provvedimento particolarmente atteso, che va incontro alle difficoltà segnalate dai produttori sul premi o accoppiato PAC 2023″. Con il decreto il Governo interviene per tutelare le tre denominazioni IGP nazionali: abbacchio romano IGP, agnello del centro Italia IGP e agnello di Sardegna IGP.

2) Calano i prezzi di latte e olio di oliva: Ad aprile calano i prezzi di olio di oliva e latte. E’ quanto rilevano Unioncamere e BMTI. Tra gli oli e grassi, è stata registrata una leggera diminuzione dello 0,8% per l’olio di oliva, con il mercato italiano che ha risentito anche della revisione al rialzo delle stime sulla produzione spagnola e delle piogge registrate nella penisola iberica. I prezzi attuali rimangono comunque elevati, superiori del +51% rispetto ad un anno fa.

3) Il formaggio è strategico per l’agroalimentare italiano: La produzione lattiero-casearia italiana si conferma un pilastro fondamentale dell’agroalimentare italiano, rappresentando il 10% del fatturato di tutta l’industria alimentare nazionale.  Secondo una ricerca di Pwc su dati Assolatte, Ismea e Federalimentare, il 9% del latte vaccino prodotto nell’Unione europea nel 2023 è arrivato dall’Italia, 13 milioni di tonnellate su 145 totali. Per il Made in Italy, il settore lattiero-caseario è un comparto strategico. Lo scorso anno infatti ha realizzato circa 19 miliardi di euro di fatturato, di cui il 68%, pari a circa 13 miliardi, che arriva dal segmento dei formaggi. A livello europeo negli ultimi sei anni, la produzione di formaggio da latte vaccino è cresciuta del 6%, con 9,6 milioni di tonnellate prodotte solo lo scorso anno. I 57 i formaggi a denominazione Dop e Igp generano ormai stabilmente più di 5 miliardi di fatturato per volumi che hanno raggiunto 593mila tonnellate (45% del totale formaggi). Le importazioni di formaggi, invece, nel 2023 hanno raggiunto i 2,6 miliardi di euro, di cui la quasi totalità (96,9%) è realizzato intra-Ue. La Germania si conferma leader con il 45% del totale dei formaggi importati in Italia. Particolarmente rilevante è il comparto dei formaggi freschi che rappresentano oltre il 50% di tutti i formaggi tedeschi nel nostro Paese. Per quanto riguarda i formaggi francesi, le importazioni in Italia valgono solamente un quinto delle esportazioni di formaggi italiani verso la Francia.

4) Il prezzo delle materie prime sale per il terzo mese consecutivo: Per il terzo mese consecutivo, aumentano i prezzi mondiali delle materie prime alimentari, registrando a maggio un +0,9% rispetto al mese precedente. Salgono del 6,3% i prezzi dei cereali e dei prodotti lattiero-caseari che registrano un +1,8%, controbilanciando le diminuzioni delle quotazioni dello zucchero e degli oli vegetali. Se per i cereali il rialzo è alimentato dall’aumento dei prezzi globali delle esportazioni di grano, riflettendo le crescenti preoccupazioni per le condizioni sfavorevoli delle colture che frenano i raccolti del 2024 nelle principali aree di produzione tra cui parti del Nord America, Europa e la regione del Mar Nero, per i prodotti lattiero-caseari, il rialzo è dovuto all’aumento della domanda da parte dei settori della vendita al dettaglio e dei servizi alimentari in vista delle vacanze estive e dalle aspettative del mercato. Lo rileva l’Indice FAO dei prezzi dei prodotti alimentari che registra anche un aumento dei prezzi all’esportazione del mais, che sono lievitati per l’effetto congiunto, da un lato, delle preoccupazioni di un crollo della produzione, sia in Argentina che in Brasile, a causa della malattia dello Spiroplasma e delle condizioni climatiche sfavorevoli, e, dall’altro lato, della limitata attività di vendita in Ucraina. Analoga traiettoria anche per i prezzi di tutte le varietà di riso, che registrano un +1,3%. Nel frattempo crolla del 7,5% il prezzo dello zucchero a causa della pressione esercitata dalla nuova stagione di raccolta in Brasile e dalla frenata dei prezzi internazionali del greggio.