Home Attualità La pietra spezzata, cinque storie di femminicidio

La pietra spezzata, cinque storie di femminicidio

Femminicidio. Tanti i volti di donna presenti.

Tanti, perché il numero delle donne che ogni anno subisce violenze, fisiche o psicologiche, è in continuo aumento.

In Italia vengono commessi almeno 130 femminicidi l’anno.

Un numero allarmante al quale va accompagnato quello delle “vittime collaterali”.

Ogni anno, sono circa 1600 i bambini che, orfani di madre e padre, si tolgono la vita oppure finiscono in carcere.

Da qui nasce il Progetto “La Pietra Spezzata” a cura dell’Associazione “l’Abbraccio del Mediterraneo”.

La pietra spezzata vuole essere un richiamo alla coscienza dell’essere umano.

Un ricordo in nome delle donne uccise in Italia e nel Mondo.

La formella di cui si allega l’immagine, ha la dimensione di un sampietrino (10×10) con il nome e cognome della donna e la data del decesso.

Simbolo di rilievo una saetta rossa che trasmette la sensazione della Vita spezzata. La pietra sarà incorporata a lato dell’ingresso della sua abitazione.

Sarà un memoriale che toccherà l’animo umano.

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Comprendere il fenomeno, e agire di conseguenza, significa non solo discutere di aumento delle pene, ma anche capire che questo ha implicazioni culturali e psicologiche e per questo serve educare ad un concetto di non violenza verso le donne.

Parlando della storicità del fenomeno, il 1996 ha rappresentato uno spartiacque nella storia della violenza di genere.

Infatti la violenza sessuale ha smesso di essere un reato contro la morale ed è diventata reato contro la persona, colmando cosi una lacuna legislativa che persisteva nel nostro Paese dal 1930, cioè dall’entrata in vigore del codice Rocco.

Anche il 2017 importante l’istituzione della Commissione d’inchiesta sul Femminicidio così come legge sullo stalking e la ratifica della Convenzione di Istanbul rappresentano i nuovi passi che il Paese sta compiendo in materia di violenza contro le donne.

 

Femminicidi. In Italia, sono ormai oltre 3.100 le donne uccise dal 2000 a oggi, più di 3 a settimana. Le zone più a rischio, statisticamente parlando, sono il Nord e l’area metropolitana di Roma. In particolare, sono state 106 le vittime di femminicidio in Italia nei primi dieci mesi del 2018, secondo l’aggiornamento statistico sul fenomeno curato da Eures Ricerche economiche e sociali (l’ultimo disponibile), in vista della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne del 25 novembre 2018.

Violenza fisica. Secondo I’lstat, il 33% delle 16-70enni (6 milioni 788 mila) ha subìto nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale: il 20% (4 milioni 353 mila) ha subìto violenza fisica, il 21% (4 milioni 520 mila) violenza sessuale, il 5% (1 milione 157 mila) le forme più gravi della violenza sessuale come Io stupro (652 mila) e il tentato stupro (746 mila).

Molestie sul lavoro. Sempre secondo I’lstat, si stima che siano 1 milione 404mi|a (9%) le donne che hanno subito molestie fisiche o ricatti sessuali sul posto di lavoro: 425mi|a (3%) negli ultimi tre anni; con riferimento ai soli ricatti sessuali sul luogo di lavoro si stima che, nel corso della vita, 1 milione 173mila donne (8%) ne sono state vittima per essere assunte, per mantenere i| posto di lavoro o per ottenere progressioni nella carriera.