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Fase 2, dopo il lockdown fiumi inquinati e sversamenti di liquami in Campania

Dopo due mesi di respiro con il lockdown, a pagare subito le conseguenze per questo ritorno alla normalità è stato l’ambiente. Con la ripresa delle attività per molte aziende prima il fiume Sarno e ora anche la foce dell’Agnena sono tornati torbidi e inquinati. 

Sono bastati pochi giorni dopo il lockdown ed è successo qualcosa di indescrivibile ed inaccettabile ai danni dell’ambiente e della natura in Campania. Prima il fiume Sarno, poi i Regi LagnI ed infine il fiume Agnena si sono tinti dei colori tipici del peggiore inquinamento e gli odori nauseabondi, per esempio alla foce dell’Agnena, tra Castel Volturno e Mondragone, sono insopportabili“, dichiara Piernazario Antelmi, delegato eegionale del WWF ITALIA per la Campania 

Si legge sulla pagina del Wwf Napoli allegato ad una foto che mostra quello che sta accadendo alla foce del canale Agnena con un’enorme macchia nera fotografata da un drone. Sul posto una puzza nauseabonda  che si sente a centinaia di metri di distanza. La natura degli scarichi potrebbe risalire a qualche allevamento di bufale che si trova lungo il percorso del canale.

E qualche giorno fa sempre in Campania, il fiume Sarno, le cui acque erano divenate limpide durante il lockdown,  è tornato ad essere quello che era: uno dei fiumi purtroppo più inquinati d’Europa. Aveva infatti ripreso a respirare in questi mesi con l’assenza di scarichi industriali, in gran parte abusivi, e si era quasi rigenerato. 

Purtroppo si sta verificando ciò che avevamo preventivato ed è stato immediato. Per difendere il nostro territorio dobbiamo attaccare in modo aggressivo chi effettua sversamenti abusivi, servono controlli constanti e punizioni esemplari per i criminali che inquinano l’ambiente. Tolleranza zero per questi individui”, denuncia il Consigliere Regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli.

 

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