Sanità. Nessun allarme ufficiale, ma sempre più preoccupazione per i misteriosi effetti collaterali del Levothyrox, farmaco della tedesca Merck per la cura dell’ipotiroidismo.
Lo scrive il quotidiano Le Monde che dà notizia dei decessi di quattordici pazienti per cause ancora sconosciute, registrati nel database nazionale sulle reazioni avverse dei farmaci. A collegare questi decessi è un dettaglio comune, tutti i pazienti assumevano il Levothyrox, farmaco che progressivamente avrebbe dovuto sostituire l’Eutirox, storico medicinale per la cura tiroidea.
Il medicinale è sotto polemica già da marzo, dopo il lancio di una nuova formula e la modifica di alcune sostanze usate per la produzione. Medici e farmacisti sono stati informati dei cambiamenti con una sola mail alla fine di febbraio. Una notifica via mail, per un farmaco che l’ANSM, Agenzia nazionale per la sicurezza dei farmaci, mette tra i “non sostituibili” e con un preciso dosaggio per paziente difficile da individuare, per cui anche piccoli cambiamenti possono dare effetti significativi.
A poco dal graduale avvio sul mercato della nuova formula, migliaia di pazienti hanno lamentato effetti collaterali, tra cui crampi, vertigini, perdita di memoria, stanchezza, insonnia e disturbi digestivi. Disturbi che però non sono mai stati ufficialmente ricondotti all’uso del farmaco. “Nessun effetto negativo di un nuovo tipo, che sarebbe specifico per l’unica nuova formula, è stato trovato“, è quel che rivela il rapporto dell’ANSM del 10 ottobre, dopo le denunce dei pazienti di uno “scandalo sanitario”. Gli effetti – prosegue – indicano “uno squilibrio tiroideo legato al cambio di trattamento” e si erano già presentati “per la vecchia formula di Levothyrox”.
C’è da dire che al tempo delle analisi dell’Agenzia erano morte ancora solo quattro persone e tutte con gravi patologie o abituate ad assumere una elevata quantità di farmaci al giorno. Considerazioni che avrebbero anche potuto calmare le acque, se non fosse che in pochi mesi i decessi sono più che triplicati, generando un nuovo caos tra i pazienti. Ancora, le segnalazioni di reazioni avverse a settembre erano a quota 14.633 e oggi sono aumentate ancora. Le Monde ci informa che le associazioni che tutelano ammalati hanno lanciato una petizione per tornare alla formula originale del farmaco raccogliendo oltre 200 mila firme.
Nulla da dire davanti a questi numeri?
L’ANSM continua a tacere. Ha confermato che l’inchiesta continuerà e che i nuovi risultati saranno presentati a fine gennaio.
“Nessuna crisi sanitaria – ha dichiarato alla fine di ottobre il deputato Jean-Pierre Door sul caso Levothyrox – ma solo crisi mediatica, attorno alla nuova formula del farmaco”.
Il professor Claude Hamonet nel “The Conversation” ha parlato di un’ulteriore ipotesi, per cui chi ha assunto il medicinale e avuto effetti collaterati potrebbe soffrire di una sindrome detta di Ehlers-Danlos, ereditaria e sconosciuta, con sintomi simili all’ipotiroidismo.
Qualunque siano i punti di vista, i decessi ci sono stati, insieme a tanti altri casi di reazione avversa. Insomma, non è più tempo di incertezze. Le Monde ha annunciato altri articoli sulla vicenda.