Facciamo Eco torna a chiedere le dimissioni di Roberto Cingolani e la deputata Rossella Muroni, alla Camera, annuncia di non votare la fiducia al Governo sulla finanziaria.
Un intervento molto deciso, quello di Rossella Muroni alla Camera. L’ex presidente di Legambiente, oggi deputata per Facciamo Eco, ha infatti annunciato di non votare la fiducia al Governo sulla finanziaria. E lo fa con un vero e proprio monito: “Con questa Legge di Bilancio abbiamo due enormi di problemi, di metodo e di merito. Di metodo, in quanto la finanziaria è stata fatta esclusivamente dal Governo, che ha completamente estromesso i deputati. Di merito, poiché la grande assente in questa manovra è la transizione ecologica di cui sono state bocciate tutte le nostre 40 proposte“.
“L’articolo 54 della nostra Costituzione dice che dobbiamo essere fedeli alla Repubblica, non al Governo, e che dobbiamo compiere il nostro dovere con disciplina e onore, non con obbedienza e sopportazione!” – l’intervento di Rossella Muroni – “Perciò noi di Facciamo Eco non abbiamo alcuna intenzione di smettere di portare avanti il nostro compito con disciplina e onore, come vuole la Costituzione, quindi ci rifiutiamo di votare questa finanziaria“.
#Cingolani deve dimettersi e non perché ha finito il suo compito,ma perché non ha mai cominciato,dimostrando che la sua idea di #transizioneecologica è più simile a quella di Eni che a quella del #GreenNewDeal europeo.Perciò #FacciamoEco presenta mozione di sfiducia a Cingolani! pic.twitter.com/bWHEslCleq
— Facciamo ECO (@Facciamo_ECO) December 30, 2021
Da Rossella Muroni, a nome di Facciamo Eco, arriva poi la richiesta di dimissioni per Roberto Cingolani: “Dico al ministro della Transizione ecologica che dovrebbe dimettersi, e non perché ha completato il suo compito (come rivendicato in alcune interviste), ma perché non ha mai cominciato, dimostrando che la sua idea di transizione ecologica è più simile a quella di Eni che a quella del Green Deal europeo. Per questo presentiamo ufficialmente una mozione di sfiducia“.
L’art. 54 della #Costituzione dice che dobbiamo essere fedeli alla #Repubblica, non al #Governo, e che dobbiamo compiere il nostro dovere con disciplina ed onore…non con obbedienza e sopportazione! Per questo noi di #FacciamoEco ci rifiutiamo di votare la #leggedibilancio! pic.twitter.com/cvjJICZDCY
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L’intervento di Rossella Muroni sancisce definitivamente l’uscita di Facciamo Eco dalla maggioranza. La deputata, già tre giorni fa, aveva attaccato il Governo: “Ormai è sotto gli occhi di tutti che siamo al monocameralismo di fatto e a noi deputati quest’anno non è concesso contribuire a migliorare la Legge di Bilancio. Una deriva che nuoce alla democrazia e al Paese“.
Che fine hanno fatto il Ministero della #TransizioneEcologica e Cingolani? La sua politica è quella dell’#Eni. Anche quest’anno la #transizionecologica può aspettare.👇@RossellaMuroni su @fattoquotidianohttps://t.co/nPFITl8KbK pic.twitter.com/TACoC9yMcU
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Un altro aspetto che ha portato alla rottura tra la maggioranza e Facciamo Eco è stato il provvedimento sulle associazioni del terzo settore: “Non possiamo metterne a rischio la sopravvivenza, vanno sostenute e non colpite“. La componente parlamentare ha presentato un emendamento in cui si chiede la soppressione della norma che impone alle associazioni di essere assoggettate al regime IVA, pur non svolgendo alcuna attività commerciale.
E anche quest’anno la transizione può attendere. Merito di un “frainteso” ministro #Cingolani che dovrebbe lasciare il #MiTe – e come #FacciamoEco siamo pronti a presentare una #mozione di #sfiducia individuale! 👉 @RossellaMuroni su @HuffPostItalia –https://t.co/rfWafUNU3T pic.twitter.com/mEysg4C6J5
— Facciamo ECO (@Facciamo_ECO) December 31, 2021
Inoltre, c’è attrito tra Facciamo Eco ed il Governo anche per l’introduzione delle caldaie a gas nel superbonus. “Il momento storico che stiamo vivendo rappresenta un’occasione unica e sarebbe davvero un peccato sacrificarla sulla base del conto economico di breve periodo” – l’affondo di Facciamo Eco – “Troviamo incomprensibile la presenza delle caldaie a gas nel superbonus quando sarebbe stata una scelta di buon senso estenderlo nei confronti di quelle famiglie che ancora non dispongono di sistemi fissi di climatizzazione invernale degli ambienti e che rischiano di non poter accedere agli incentivi per la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio“.