Il ministro: “Tra pochi giorni visiteranno tutti gli impianti, a partire da Taranto. Possiamo far diventare l’Italia un leader della siderurgia green”.
Il piano di ripartenza dell’ex Ilva, annunciato ai sindacati da Acciaierie d’Italia in amministrazione straordinaria, potrebbe rappresentare una prima svolta, seppur parziale, per risollevare le sorti dell’azienda e dei vari impianti produttivi, in primis quello di Taranto. Manca, però, un vero e proprio piano industriale, come spiegato dai rappresentanti sindacali.
Intanto, però, è arrivato un altro importante annuncio: quello di Adolfo Urso. “Tra pochi giorni arriveranno in visita alle fabbriche dei potenziali investitori. Sono tutte importanti holding, in grado di far ripartire la produzione e di fare del nostro Paese un leader della siderurgia green. Le visite degli impianti inizieranno da Taranto, poi proseguiranno a Novi Ligure, Racconigi e Genova” – ha spiegato il ministro delle Imprese e del Made in Italy – “Ilva era il gioiello della siderurgia italiana, per gli errori commessi da precedenti governi è stata affidata a una multinazionale che stava portando alla chiusura degli stabilimenti. Siamo dovuti intervenire con l’amministrazione straordinaria, la situazione è di un solo altoforno in funzione e due chiusi per manutenzione e mai più riaperti. L’ultimo aveva un’autonomia di quattro giorni. Questo è il quadro che ci è stato consegnato“.
“Per salvare la siderurgia italiana, abbiamo messo risorse significative per la manutenzione e la salvaguardia degli impianti e dei lavoratori. Il nostro piano per la ripresa produttiva graduale ci permetterà di avere il via libera della Commissione europea al prestito-ponte da 320 milioni di euro“, ha poi aggiunto Adolfo Urso.