Il Tribunale di Milano deciderà in settimana sullo stato di insolvenza di Acciaierie d’Italia.
Ex Ilva: mentre il Tribunale di Milano prende tempo e deciderà in settimana sullo stato di insolvenza di Acciaierie d’Italia (come richiesto da Invitalia), la Procura del capoluogo lombardo ha deciso di aprire un’inchiesta sui conti dell’azienda. Al momento, non ci sono ipotesi di reato né indagati, ma i magistrati vogliono vederci chiaro. Invitalia, insieme al neo commissario Giancarlo Quaranta, hanno chiesto di decretare lo stato di insolvenza, mentre l’ad uscente di AdI, Lucia Morselli, ha chiesto il concordato in bianco, alternativo all’amministrazione straordinaria.
Urso in visita a Taranto
Se i giudici dichiareranno l’insolvenza di Acciaierie d’Italia, a quel punto l’inchiesta potrebbe avere la bancarotta come ipotesi di reato. Intanto, a Taranto Adolfo Urso ha incontrato lavoratori e sindacati, visitando anche l’impianto. “Il governo vuole mettere in sicurezza e rilanciare il sito garantendo la tutela della salute, dell’ambiente e dei lavoratori. Questo clima di coesione è straordinario e ci potrà aiutare a vincere questa sfida” – ha spiegato il ministro delle Imprese e del Made in Italy – “Dobbiamo lavorare tutti insieme per invertire la rotta, questo è il sito siderurgico più importante d’Itlaia e può tornare ad essere il più sostenibile d’Europa. Serve la massima collaborazione, perché vogliamo il rilancio dell’azienda per assegnarla poi a chi ha davvero intenzioni serie. E vigileremo affinché sia così“.
Il vertice in Prefettura
In Prefettura, a Taranto, Urso ha incontrato il prefetto Paola Dessì e rappresentanti degli enti locali, dei sindacati e delle associazioni delle imprese. Si è parlato anche del prestito-ponte da 320 milioni di euro che dovrà garantire la continuità aziendale. “Andrà restituito, lo prevedono le regole europee, ma serve un piano industriale“, ha spiegato Urso. Il ministro ha poi aggiunto: “A giorni completeremo la terna dei commissari, ci sarà un monitoraggio in tempo reale dei provvedimenti di natura legislativa e regolamentare per mettere in sicurezza l’indotto. Abbiamo chiesto all’Europa di cambiare la politica siderurgica e industriale, altrimenti saremo schiacciati dalla concorrenza sleale di chi, fuori dall’Ue, invade il mercato europeo con impianti siderurgici addirittura a carbone“.
Il punto di Melucci ed Emiliano
La visita di Adolfo Urso ha parzialmente soddisfatto anche le autorità politiche locali. Rinaldo Melucci, sindaco di Taranto, ha spiegato: “Abbiamo fatto presente al ministro che l’accordo di programma potrebbe portare anche la risoluzione delle controversie giudiziarie, ma l’orizzonte ultimo deve essere quello del fermo delle fonti inquinanti“. Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia, ha invece commentato così: “La nostra Giunta è disposta a collaborare con il governo, anche perché non si può fare altrimenti“.