Home Attualità Ex Ilva, Giancarlo Quaranta commissario straordinario. Ira di ArcelorMittal

Ex Ilva, Giancarlo Quaranta commissario straordinario. Ira di ArcelorMittal

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Soddisfatti i sindacati (e anche Confindustria Taranto). Protestano i cittadini: “Basta politicanti che fanno campagna elettorale sulle nostre vite e sulle nostre lotte”.

Accelerata decisiva del governo sulle sorti dell’ex Ilva: il ministro Adolfo Urso ha deciso di dare immediatamente il via all’amministrazione straordinaria di Acciaierie d’Italia, nominando Giancarlo Quaranta commissario straordinario. Una nomina che soddisfa i sindacati, anche per via della grande esperienza del già direttore della Divisione tecnica e operativa. Quaranta, infatti, è un grande esperto del settore siderurgico e ha avuto il primo incarico nel lontano 1984, proprio presso l’allora Italsider di Taranto.

L’ira di ArcelorMittal

Chi invece è rimasto scontento è, ovviamente, ArcelorMittal. “Non abbiamo trovato un accordo accettabile neanche dopo aver proposto di vendere la nostra partecipazione in Acciaierie d’Italia  a Invitalia” – spiega il colosso franco-indiano, che potrebbe anche ricorrere alle vie legali dopo il colpo di mano dell’Esecutivo – “Il governo italiano ha erogato meno di un terzo dei due miliardi di euro di sostegni offerti al momento della creazione della partnership pubblico-privata con Invitalia“.

La battaglia legale

La questione è comunque destinata a spostarsi in ambito giudiziario, anche perché nei prossimi giorni il Tribunale di Milano sarà chiamato a decidere sullo stato d’insolvenza di Acciaierie d’Italia, come chiesto da Invitalia. Secondo le stime, i debiti della società ammonterebbero ad almeno 700 milioni di euro, anche se la documentazione è bloccata. L’ingegner Giancarlo Quaranta, in primis, dovrà accertare l’entità delle casse dell’azienda. Con garanzia Sace, le aziende dell’indotto potranno recuperare parte del credito che vantano nei confronti di AdI, ma per rendere operativo il decreto del governo era necessario innanzitutto entrare nella fase dell’amministrazione straordinaria.

Sindacati soddisfatti

I tempi della nomina di Giancarlo Quaranta, da parte del governo, soddisfano i sindacati. “Valutiamo positivamente la rapidità per affrontare i problemi, a partire dai lavoratori, dalla produzione, dalla salute e sicurezza e dalla tutela ambientale“, spiega la Fiom-Cgil.
La nomina di Giancarlo Quaranta è il segnale di voler ripartire da zero, ma con chi conosce bene l’acciaieria e tutto il gruppo ex Ilva“, il commento della Fim-Cisl.
Oltre ai sindacati, la nomina di Giancarlo Quaranta riscuote il favore di Confindustria Taranto: “Riponiamo da sempre in lui grande fiducia, in quanto professionista stimato e profondo conoscitore della fabbrica e delle sue complessità. Siamo sicuri che potrà lavorare al meglio“.

Verso il passaggio di consegne

Con la nomina di Giancarlo Quaranta a commissario straordinario di Acciaierie d’Italia, si avvicina il passaggio di consegne. L’attuale ad Lucia Morselli ha già scritto all’ingegnere pugliese: “Benché non si sia ricevuta alcuna comunicazione formale in merito, stante la dichiarata efficacia immediata del provvedimento, ci attendiamo un contatto con la massima urgenza per dare corso ad un sollecito passaggio di consegne (avuto particolare riguardo alle attività necessarie per la continuità che la società non può più porre in essere per effetto dello spostamento). Preghiamo, con l’occasione, di chiarire le sorti delle società operative del gruppo, la cui attività è ancillare rispetto a quella di Acciaierie d’Italia“.

Le proteste dei Genitori tarantini

Chi non smette di protestare sono i cittadini di Taranto, come l’associazione Genitori tarantini ETS, che ha indetto una manifestazione il prossimo 23 aprile per chiedere la chiusura dell’impianto.
Tutti o quasi, a Taranto, si sono fatti campagna elettorale sulla questione ex Ilva, sui bambini morti e sui lavoratori. Dobbiamo scendere in piazza anche per annientare questo concetto. Essere coerenti non è una parolaccia, a Taranto significa difendere e lottare per il proprio futuro, pretendere una qualità della vita normale e una città pulita vivibile dalle nuove generazioni” – scrive l’associazione – “Essere coerenti significa non avere i comportamenti che hanno avuto i politicanti che si sono succeduti in questi anni, non vogliamo più politicanti che si fanno le campagne elettorali promettendo la chiusura dello stabilimento e politiche green, per poi vendersi per una misera poltrona. Bisogna partecipare per pretendere smantellamento e bonifiche per un lavoro dignitoso“.

Un altoforno fermo per 24 ore 

Non c’è niente da dire, ora è solo il tempo di agire“, ha commentato il ministro Adolfo Urso questa mattina. Intanto, però, a Taranto l’altoforno 4 dello stabilimento resterà fermo per le prossime 24 ore per manutenzione. Acciaierie d’Italia fa sapere che la manutenzione riguarderà la parte alta del forno, e in particolare il piano tubiere e il campo di colata.