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La mamma e il papà del piccolo Jacopo, di cinque anni, hanno chiesto un risarcimento di oltre 1,5 milioni di euro.

Ex Ilva: i genitori di un bambino di cinque anni, residenti nel rione Tamburi di Taranto e malato di leucemia, hanno fatto causa allo Stato. La mamma e il papà del piccolo Jacopo hanno presentato una richiesta di risarcimento danni per oltre 1,5 milioni di euro. La prima udienza al Tribunale civile di Lecce si è tenuta giovedì scorso e si è chiusa con un rinvio al prossimo 20 aprile, per consentire alle parti di fornire ulteriori prove.

La rabbia dei genitori

Il piccolo Jacopo da tempo è affetto da leucemia e il giudice Antonio Barbetta ha chiesto ai legali di indicare i testimoni e di depositare la documentazione a sostegno della tesi dell’esposizione del bambino a fattori inquinanti. “Vogliamo giustizia per le sofferenze di nostro figlio“, ha spiegato la mamma di Jacopo. E il papà ha aggiunto: “Uno Stato civile non può sacrificare la salute dei cittadini in nome della tutela del lavoro“.

La tesi dei legali

I legali hanno spiegato che la famiglia di Jacopo ha sempre vissuto tra i rioni Tamburi e Paolo VI, proprio vicino all’area dell’ex Ilva: “Sono stati esposti ad inquinanti leucemogeni, come benzene e ipa, nel periodo del pre-concepimento“. Nella nota firmata dagli avvocati Anton Giulio Lana, Mario Melillo, Cosimo Portacci e Maria Immacolata Riso, viene anche evidenziato l’esito di uno studio condotto dall’Istituto superiore di sanità: il latte della madre di Jacopo è risultato contaminato da diossine, pcb e dal furano, sostanza tossica e specifica dell’industria metallurgica.

La condanna dell’Onu

I legali della famiglia di Jacopo hanno poi ricordato che anche l’Onu, dopo alcune ispezioni nel 2021, aveva condannato l’azione dello Stato italiano, considerato complice di aver fatto perdurare i rischi per la salute dell’intera popolazione residente. Il tutto, mentre si discute ampiamente sullo scudo penale e sul prestito-ponte garantito dallo Stato ad Arcelor Mittal. I sindacati saranno in sciopero e manifesteranno a Roma il prossimo 19 gennaio, in occasione dell’incontro con il ministro dello Sviluppo economico Adolfo Urso.

Peacelink: “Magistratura sotto attacco”

Forti critiche al decreto del Governo sono arrivate anche da Peacelink, che condanna quella che viene definita una grave intromissione nella sfera di autonomia della magistratura, che a Taranto ha cercato di difendere la salute dei cittadini. “Così si altera l’equilibrio tra i tre poteri su cui si basa lo Stato di diritto. Nelle zone vicine allo stabilimento c’è ancora un eccesso di mortalità e un preoccupante incremento del benzene, con picchi denunciati pubblicamente da Peacelink e confermati da Arpa e Asl. Occorre promuovere un sostegno popolare alla magistratura sotto attacco“, spiega il presidente Alessandro Marescotti.