Il progetto, in sei punti, dei Verdi europei. La tweet-storm sullo sciopero del gas e l’opinione condivisa di Romano Prodi.

Europa Verde propone alla Commissione europea un progetto sull’indipendenza energetica dalla Russia. I notevoli proventi della vendita del gas, infatti, servono a Vladimir Putin per finanziare la guerra in Ucraina e i Verdi europei hanno chiesto, attraverso un piano composto di sei diversi punti, di incentivare, anche con una nuova legge, l’autonomia energetica dell’Unione europea.

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Dobbiamo liberarci dalla dipendenza delle fonti fossili e creare un nuovo modello energetico, per combattere la crisi climatica ma anche per favorire la pace, la democrazia e i diritti umani. I nostri soldi continuano a finanziare la guerra di Putin e l’aumento dei prezzi dell’energia ci espongono ad una estrema vulnerabilità” – spiegano i portavoce nazionali italiani, Angelo Bonelli ed Eleonora Evi – “Chiediamo una strategia di emergenza per investire ora in un’economia altamente efficiente e basata al 100% su fonti rinnovabili. Serve una legge europea per l’indipendenza energetica, che dedichi almeno l’1% del Pil degli Stati membri all’efficienza energetica e alle rinnovabili, oltre alla rimozione di gas e nucleare dalla tassonomia Ue“.

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Ecco quali sono, nel dettaglio, i sei punti della legge europea richiesta da Europa Verde:

1) Un fondo ad hoc per l’autosufficienza energetica, da finanziare con l’1% del Pil degli Stati membri Ue. Si eviterebbe così di finanziare la guerra della Russia e al tempo stesso si potrebbe promuovere la decarbonizzazione. Il fondo potrebbe essere finanziato con una maggior tassazione delle maggiori compagnie dei combustibili fossili, che dallo scorso autunno hanno realizzato in tutto 119 miliardi di dollari di profitti, complice la crisi energetica.
2) Misure per la mobilità sostenibile, come il potenziamento del telelavoro e l’integrazione modale dei trasporti di merci e persone, gratuiti per tutti. “Bisogna facilitare l’erogazione di supporti finanziari per garantire ai più vulnerabili di ridurre i loro consumi energetici, investire nell’efficientamento e installare le rinnovabili nelle abitazioni”, spiega Europa Verde. Ogni singolo Governo dovrebbe poi studiare gli sgravi fiscali più efficaci e le fonti di energia più adatte al territorio.
3) Puntare sulle rinnovabili e in particolare il fotovoltaico. Secondo Europa Verde, servono 100 milioni di impianti di climatizzazione e 70 milioni di pannelli solari negli edifici in Europa entro il 2030. Il fotovoltaico consentirebbe di risparmiare l’equivalente di 100 milioni di m³ di gas all’anno. Andrebbero inoltre vietati scaldabagni a gas e radiatori ad olio nei nuovi edifici, mentre in campo industriale il gas dovrebbe essere limitato e rimpiazzato dall’idrogeno verde.
4) Potenziare il pacchetto ‘Fit for 55’ e le linee-guida sugli aiuti di Stato.
5) Presentare progetti di interesse comune alternativi e ritirare l’atto delegato della tassonomia Ue che prevede l’inserimento, tra le fonti ‘verdi’, di gas e nucleare.
6) Aumentare la produzione e il consumo di idrogeno verde, innalzando l’obiettivo Ue sull’efficienza energetica dall’attuale 36% al 45%. Risparmiare l’1% di energia consentirebbe di tagliare del 2,6% le importazioni di gas.

Intanto, per domani, Europa Verde ha indetto uno sciopero del gas. Un’azione annunciata oggi con tanto di ‘tweet-storm’, dalle 13 alle 14, con gli hashtag #ScioperoDelGas e #GasStrike. “Ogni giorno, – dichiarano i co-portavoce nazionali di Europa Verde, Angelo Bonelli ed Eleonora Evi, – la Russia incassa 700 milioni di dollari dalla vendita del suo gas e, con quei soldi, Putin finanzia la guerra contro l’Ucraina. Secondo l’OMS, in casa dovremmo mantenere una temperatura di circa 20 gradi. In realtà, indossando un maglione in più, si sta bene anche a 18-19 gradi. Fa bene al portafogli, fa bene all’ambiente e si tratta di un atto di pace, non violento, di grande solidarietà con il popolo ucraino“.

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Sulla stessa lunghezza d’onda dei Verdi europei c’è anche Romano Prodi. “In questo contesto drammatico abbiamo un problema, quello dell’energia: vogliamo arrivare a inquinamento zero, ma il 40% del nostro gas arriva dalla Russia e per un bel po’ di anni ne avremo bisogno. Abbiamo sbagliato e oggi addirittura abbiamo bisogno del carbone” – ha spiegato l’ex presidente del Consiglio e della Commissione europea – “Dobbiamo pensare a una politica energetica diversa, ma molto rapida. Dobbiamo agire urgentemente per non farci trovare impreparati il prossimo inverno. Dobbiamo liberarci dalla dipendenza eccessiva dalla Russia e dobbiamo vincere la sfida della pace. Forse sono troppo ottimista, ma se l’Europa tutta insieme rimane vigile per proteggere l’Ucraina, possiamo ancora dire una parola al mondo“.