La vicepresidente della Commissione Ambiente della Camera: “Occorre puntare ad obiettivi più ambiziosi estendendo il sistema a vari settori, ma evitando che le conseguenze vadano a ricadere sulle fasce più fragili della popolazione”.
Serve un’azione nettamente più incisiva sull’applicazione del sistema ETS per lo scambio di quote di emissioni dell’Unione europea. È il monito lanciato dall’onorevole Patty L’Abbate, deputata del Movimento 5 Stelle e vicepresidente della Commissione Ambiente della Camera.
“In Commissione abbiamo votato per recepire le direttive sull’ETS, servono per arrivare all’obiettivo del Fit For 55 che prevede una riduzione dei gas serra del 55% entro il 2030. La novità importante a livello europeo è l’ampliamento delle ETS, che riguardano anche il trasporto marittimo e aereo” – ha spiegato l’onorevole Patty L’Abbate – “Ciò che ci preme dire, e lo abbiamo sottolineato in un parere alternativo a quello del governo, è che la rimodulazione ai due settori va sostenuta per evitare che i costi maggiori ricadano sui cittadini, specialmente sui soggetti più fragili. Un altro aspetto importante che abbiamo sottolineato è l’attenzione all’efficienza energetica degli edifici e ai veicoli a emissioni zero, dobbiamo dare supporto soprattutto alle famiglie con redditi bassi“.
“Un’altra novità importante: sono stati fissati obiettivi più ambiziosi. Prima avevamo il 43% di riduzione delle emissioni rispetto al 2005, ora invece si cercherà di arrivare al 62%. Sicuramente stiamo andando nella direzione del Green New Deal e degli obiettivi di decarbonizzazione elevati per abbattere i gas climalteranti” – ha aggiunto la vicepresidente della Commissione Ambiente di Montecitorio – “Il discorso non è solo ambientale, i gas a effetto serra hanno purtroppo un certo impatto anche sulla salute dei cittadini, dell’ecosistema e del modello economico. Abbiamo già visto cosa hanno causato siccità e inondazioni, dobbiamo fare prevenzione e riportare il sistema di scambio di quote anche in altri settori: edilizia, trasporti e anche attività industriali come gli inceneritori“.
“Il problema non è solo italiano, ma ovviamente europeo. Soprattutto se parliamo di trasporti: il settore marittimo e dell’aviazione vanno sostenuti” – ha concluso l’onorevole L’Abbate – “I costi, per il sistema di quote, inevitabilmente aumenteranno, ma dobbiamo evitare che ci siano squilibri in grado di rendere i settori meno competitivi rispetto al livello internazionale“.