Le etichette vegetariane e vegane sui cibi causano più danni che benefici in termini di scelta di prodotto tra i consumatori? Sì, secondo uno studio americano.
I consumatori tendono ad evitare i prodotti con l’etichetta “vegano” o “vegetariano”. Non importa se rappresentano la scelta più sostenibile. Scegliere un’alimentazione a base vegetale o del tutto vegana infatti, può avere un impatto positivo sull’ambiente.
La crisi climatica sta accelerando e tra i fattori che incidono di più ci sono la coltivazione ed il trasporto del cibo, che rappresentano un quarto delle emissioni di gas serra globali. Di queste, la stragrande maggioranza proviene da processi legati alla produzione di carne e latticini.
Leggere sull’etichetta di un prodotto le diciture “vegetariano” o “vegano” però, potrebbe allontanare il consumatore, invece di attirarlo verso opzioni più sostenibili.
Uno studio del MIT Media Lab ha dimostrato, attraverso un esperimento che ha coinvolto 150 persone presenti a diversi eventi universitari, che le persone erano meno propense a ordinare il pasto che veniva indicato come vegano.
I ricercatori hanno chiesto ai partecipanti di preordinare il loro pranzo e di scegliere tra due opzioni, una delle quali vegana. Lo stesso esperimento è stato condotto anche tramite un sondaggio online. La metà degli intervistati in entrambi gli studi ha ricevuto in modo casuale un modulo d’ordine in cui l’articolo vegano era etichettato, con la parola tra parentesi.
Lo stesso piatto, etichettato come vegano è stato scelto dal 36% dei partecipanti, mentre senza etichetta lo hanno scelto il 60,7% degli intervistati. Risultati simili ci sono stati anche nel secondo gruppo di studio.
Etichette vegane, rimuoverle potrebbe incentivare i consumatori a scegliere alimenti vegetali
Alex Berke, studentessa di dottorato nel gruppo City Science del MIT Media Lab e autore dello studio insieme a Kent Larson, direttore del gruppo City Science, non si è detta sorpresa dei risultati ottenuti: “Chiunque abbia mangiato vegano o vegetariano per un po’ non sarebbe sorpreso”, ha affermato. Secondo la ricercatrice – vegetariana dall’età di 10 anni e vegana da 3 per aiutare il clima – questi alimenti sono visti con pregiudizio.
“La rimozione di queste etichette potrebbe fornire a ristoranti e altre istituzioni un mezzo estremamente semplice ed economico per ridurre il proprio impatto ambientale, con modifiche minime ai menu e senza incidere sulla libertà di scelta dei consumatori”, hanno spiegato gli autori dello studio.
I risultati suggeriscono dunque, che la rimozione delle etichette vegetariane e vegane dai menu potrebbe aiutare a guidare i consumatori d’oltreoceano verso un consumo ridotto di prodotti animali.