Etichette, 100% cotone? Falso. Il fast fashion inganna i consumatori. Il video

Cosa si nasconde dietro un capo fast fashion identificato come 100% cotone? Ecco di cosa sono fatti realmente i tessuti.

Un consumatore attento guarda le etichette prima di acquistare una t-shirt o un qualsiasi capo d’abbigliamento. Se poi le etichette, però, non dicono la verità, allora ecco che i consumatori vengono ingannati e si ritrovano nelle mani dei vestiti che, se pur a basso prezzo, per la scarsa qualità avranno vita breve.

Un video postato su Instagram sulla pagina di Matoha mostra chiaramente quanto sia poco trasparente l’industria del fast fashion.

FabriTell di Matoha ha sviluppato un dispositivo che consente di identificare fibre naturali, artificiali e miste, tracciando anche eventuali presenze di plastiche, attraverso la spettroscopia nel vicino infrarosso (NIR), utile specialmente nel processo di riciclaggio. 

Il dispositivo ha rilevato che, un capo d’abbigliamento etichettato come “100% cotone”,  in realtà è composto per il 75% da viscosa e solo per il 25% da cotone.

Questo risultato non ci stupisce, visto che è ormai noto come la moda usa e getta punti sulla produzione di bassa qualità proprio per incentivare i consumatori a fare acquisti molto più frequentemente. Se eravamo a conoscenza del pessimo rapporto qualità-prezzo dei capi venduti dai colossi del fast fashion, in questo caso ci troviamo di fronte a una vera e propria truffa a danno dei consumatori.

Se poi è cotone è anche “sporco”: la denuncia contro H&M e Zara

La denuncia arriva da una Ong britannica, Earthsight, con il rapporto dal titolo Fashion Crimes, secondo cui i due marchi europei, H&M e Zara, sarebbero “vincolati” ad attività illegali di deforestazione su larga scala in Brasile, quali esproprio di terre, corruzione e violenza nelle piantagioni di loro proprietà.

Il rapporto ha messo in luce soprattutto gli impatti, “collegati alla deforestazione illegale su larga scala, all’accaparramento di terre, alla violenza e alla corruzione” spiegano da Earthsight dopo un anno di investigazione relativa in particolare alla produzione brasiliana di cotone per l’esportazione.