
Etichettatura di origine. Arriva l’obbligo di indicare in etichetta l’origine di tutti i prodotti alimentari Made in Italy.
Lo prevede un emendamento contenuto nel Dl Semplificazioni, approvato dall’Aula del Senato.
Fino ad oggi, in Italia l’obbligo dell’indicazione di origine valeva solo per alcuni tipi di alimenti come pelati e concentrati di pomodoro, latte e derivati, riso, grano della pasta e pollo.
“Vince il Made in Italy, vincono i produttori onesti e i consumatori che ora potranno scegliere in totale trasparenza. Niente più informazioni ingannevoli né falsi sulle nostre tavole – dichiara il ministro delle Politiche agricole, alimentari, forestali e del turismo, Gian Marco Centinaio.
“Lo avevamo promesso e ora portiamo a casa questo importante risultato – prosegue – Ce lo avevano chiesto i cittadini, le associazioni di categoria e le nostre aziende che ogni giorno, con il loro lavoro e le eccellenze agroalimentari prodotte, portano in alto il nome del nostro Paese nel mondo. Noi siamo dalla loro parte”.
“E’ importante mangiare bene e nutrirsi bene – dichiara invece il Ministro della Salute, Giulia Grillo – s e c’è una cosa sulla quale non si deve risparmiare assolutamente è il cibo. Naturalmente il costo alto non è sempre sinonimo di alta qualità. Noi insistiamo molto sull’etichettatura, sulla filiera, sulla provenienza dei cibi. Bisogna avere conoscenza e consapevolezza e in questo senso l’informazione conta moltissimo”.
Una norma “fortemente sostenuta dalla Coldiretti ed attesa dal 96% degli italiani che hanno partecipato all’ultima consultazione pubblica del ministero delle Politiche Agricole”.
Secondo il presidente dell’associazione, Ettore Prandini, si tratta di “una grande vittoria per agricoltori e consumatori per dare la possibilità di conoscere finalmente la provenienza della frutta impiegata in succhi, conserve o marmellate, dei legumi in scatola o della carne utilizzata per salami e prosciutti fin ad ora nascosta ai consumatori, ma anche difendere l’efficacia in sede europea dei decreti nazionali già adottati in via sperimentale in materia di etichettatura di origine di pasta, latte, riso e pomodoro”.