Il punto della situazione (e i preziosi consigli) del Prof. Alessandro Miani, presidente della Società Italiana di Medicina Ambientale.
Il cambiamento climatico sta favorendo la proliferazione di specie animali vettori di patogeni molto pericolosi, come zanzare e zecche. Se queste ultime sono aumentate di numero grazie alla siccità dello scorso inverno, le alluvioni della scorsa primavera hanno favorito la diffusione delle zanzare. Inoltre, in Italia il clima diventa sempre più ottimale anche per tutte quelle specie aliene, che non hanno mai avuto il nostro Paese come habitat naturale.
Anche se al momento le malattie trasmesse da questi animali non causano una pressione sugli ospedali, è bene seguire delle semplici regole di comportamento per proteggersi ed evitare imprevisti spiacevoli durante questa estate. A illustrarle, il Prof. Alessandro Miani, presidente della Società Italiana di Medicina Ambientale.
“Questi insetti sono portatori, per l’uomo e per gli animali, di patogeni potenzialmente nocivi, soprattutto per la salute umana. Le zanzare sono vettori di virus, le zecche sia di virus che di batteri. Possiamo comunque difenderci in maniera abbastanza semplice” – spiega il professor Alessandro Miani – “Nel caso delle zecche, se facciamo trekking o passeggiate, è bene mantenere il centro dei sentieri e tenersi lontano dalla vegetazione alta e fitta. Se dobbiamo passare accanto alle frasche degli alberi, è raccomandabile utilizzare un cappello o altri copricapi. Sia per le zecche che per le zanzare è bene indossare indumenti di colore chiaro, per rendere questi animali facilmente visibili. Tra l’altro, è stato scoperto che il colore bianco è repellente per le zanzare“.
“Inoltre, è sempre bene utilizzare prodotti repellenti, anche naturali, per gli insetti. Ma dobbiamo ricordarci sempre che sono attratti dall’anidride carbonica che emettiamo con la respirazione, quindi bisognerebbe evitare di fare pic-nic o soggiornare per periodi abbastanza lunghi dove l’erba è incolta” – i consigli del presidente di Sima – “Le zecche tendono a concentrarsi nella parte terminale delle piante, dell’erba o delle frasche degli alberi, per essere più vicini all’essere vivente che le attira con l’anidride carbonica“.
Cosa fare in caso di puntura o morso? “Per le zanzare, è bene non grattarsi e utilizzare un cubetto di ghiaccio per attenuare il prurito e il gonfiore, ma anche evitare la propagazione della sostanza immessa dall’insetto” – spiega ancora il professor Alessandro Miani – “Per le zecche, bisognerebbe toglierla utilizzando una pinzetta ricurva, ruotandola leggermente con movimenti delicati per evitare di aumentare la quantità di sostanza urticante o velenosa immessa con il morso della zecca. In caso di sintomi (febbre, vomito, mal di testa, nausea o altro stato di malessere), occorre rivolgersi quanto prima al medico“.