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Energia e geotermia a reiniezione totale: il progetto della centrale ‘Val di Paglia’

Energia. Geotermia si o geotermia no? La domanda giusta in realtà è: geotermia come? E la risposta corretta è geotermia ad impatto zero, come gli impianti a ciclo binario e a reiniezione totale.

Esempio di questa importante “transizione energetica” è il comune di Abbadia San Salvatore, Provincia di Siena in Toscana.

Dall’approvazione delle legge del 2010 che ha disciplinato il rinnovamento della geotermia in Italia, il primo impianto a giungere alla fase conclusiva dell’iter di approvazione è il progetto “Val di Paglia” in località Voltole di Abbadia San Salvatore.

Si tratta di una centrale innovativa che permetterà di esercire l’impianto garantendo la totale reiniezione dei fluidi, inclusi i gas naturalmente presenti nelle formazioni geologiche di provenienza, nonché emissioni di processo nulle e praticamente nessun consumo di acqua industriale e potabile.

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Tutt’altra cosa rispetto alle centrali geotermiche di Enel che prevedono l’emissione in continuo di gas incondensabili in atmosfera, seppur oggetto di parziale abbattimento.

L’impianto, che sorgerà su un’area di espansione produttiva di circa 2 ettari, avrà una potenza di design pari a circa 9,999 MW.

Il progetto inoltre permetterà, in un’area con grandi problemi economici, il teleriscaldamento per il territorio e l’insediamento di attività produttive legate alla filiera del calore come il riciclo del legno per la produzione di pallet e la coltivazione idroponica.

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Comune di Abbadia San Salvatore

La storia del paese nel corso del ‘900 si è basata sulla coltivazione del mercurio. Una tradizione manifatturiera che ha dato attenzione al mondo operaio e solidaristico, ormai patrimonio della comunità di Abbadia.

Nel corso degli ultimi decenni si è cercato di trovare soluzioni che non si concentrino su un’unica fonte di sviluppo ma anche su un ventaglio di alternative, tra cui: turismo, servizi e attività imprenditoriali, artigianali e industriali. Oggi ci si adopera per valutare con la massima attenzione un nuovo sviluppo manufatturiero sostenibile: in base agli attuali orientamenti legati a fonti energetiche rinnovabili a emissioni zero.

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L’amministrazione si accinge a questa sfida epocale che contempla un processo produttivo “circolare” e la drastica riduzione dell’utilizzo dei fossili. Una nuova filosofia tesa a superare quella del Nimby (“Non nel mio cortile”) per passare a una fase propositiva detta Pimby (“Per favore nel mio cortile”).

Ovviamente pretendendo tutte le garanzie nel rispetto dell’uomo e dell’ambiente. Al tempo stesso il Comune di Abbadia continua a opporsi con forza e coerenza allo sviluppo di una geotermia inquinante, di tipo flash.

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