“Abbiamo visto che sui giacimenti esistenti, quindi non stiamo parlando di fare nuove trivellazioni, saremo in grado di tirare altri 2,2 miliardi all’incirca di metri cubi”. Le parole del ministro Cingolani nel corso della conferenza stampa di oggi convocata dopo il Cdm.
Si è conclusa la conferenza stampa convocata dopo il Consiglio dei ministri che ha dato il via libera al nuovo decreto contro il caro-bollette e al decreto sulle cessioni dei crediti legati ai bonus edilizi, compreso il Superbonus.
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Sono intervenuti il presidente del Consiglio, Mario Draghi e i ministri dell’Economia Daniele Franco, dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti e della Transizione ecologica, Roberto Cingolani.
Un aumento della produzione di gas naturale nazionale ma solo per le concessioni che ricadono in tutto o in parte nelle aree considerate idonee dal PITESAI, il Piano per la transizione energetica sostenibile delle aree idonee, quindi non nuove trivellazioni.
“Noi consumiamo, come Paese, poco più di 70 miliardi di metri cubi di gas ogni anno, di questi solo 3,2 sono prodotti da giacimenti italiani, ventre 20 anni fa ne producevamo 20 miliardi di metri cubi, è molto calata la produzione e questo ci rende fortemente dipendenti dalle importazioni. Allora abbiamo fatto delle analisi molto accurate e abbiamo visto che sui giacimenti esistenti, quindi non stiamo parlando di fare nuove trivellazioni, saremo in grado di tirare altri 2,2 miliardi all’incirca di metri cubi, soprattutto dall’area di Cassiopea, Canale di Sicilia, qualcosa nelle Marche e nel Ravennate“, ha detto il ministro Cingolani nel corso della conferenza stampa.
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“Questo dà l’idea del fatto – spiega – che fra ciò che è già in produzione e ciò che possiamo aumentare, possiamo arrivare a un portafogli di circa 5 miliardi di metri cubi, che essendo gas prodotto da giacimenti nazionali, con opportune regole, attraverso il gruppo Gse potranno essere sostanzialmente distribuiti ad un prezzo estremamente più vantaggioso rispetto a quello normale di mercato. Ovviamente questo è un aiuto diretto, una mitigazione diretta dei costi di energie che potremo dedicare alle aziende energivore e alle pmi”.
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“Facilitare al massimo l’espansione di tecnologie fotovoltaiche sulle superfici degli edifici, i tetti, industriali, pubblici, capannoni, stalle, pensando a una grande diffusione di questa tecnologia prevalentemente per autoconsumo – ha detto il ministro Cingolani nel corso della conferenza stampa. Ha indicato come ordine di grandezza “impianti fino a 200KW, di media grandezza” per facilitare tale espansione, ha annunciato, “si farà un modulo unico semplificato, che consente di impiantare questi sistemi sostanzialmente in tutti gli edifici”. Nello stesso tempo verrà sviluppato “un piccolo fondo del ministero per aiutare le piccole e medie imprese affinché’ queste azioni vengano accelerate”. “Il processo di semplificazione per l’installazione di fonti rinnovabili riguarderà, ha concluso, anche la produzione geotermica, “per impianti sotto i 2MGW sia per uso termico che per uso di produzione elettrica”.
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