
Dopo essersi affrancata dalla Russia, l’Europa rischia la dipendenza dalle batterie di accumulo di Pechino
Sul fronte energetico in Europa stiamo passando dalla padella russa alla brace cinese. Dopo essersi affrancato dalla dipendenza dal gas di Mosca, il Vecchio Continente rischia di diventare totalmente dipendente dalle batterie di accumulo di Pechino.
È quanto messo nero su bianco da alcuni analisti incaricati dal governo spagnolo di preparare un dossier che sarà presentato ai leader europei durante il prossimo Consiglio europeo, in programma a Granada il 5 ottobre.
Nel documento, visionato in anteprima dall’agenzia di stampa Reuters, viene scritto che, sulla base degli obiettivi di azzeramento delle emissioni al 2050 e a causa della natura intermittente delle fonti di energia rinnovabile, l’Europa avrà bisogno di metodi per immagazzinare l’energia prodotta da – ad esempio – eolico e solare. Questo farà salire alle stelle la domanda di batterie agli ioni di litio e di celle a combustibile ed elettrolitiche.
Il problema è che di quelle batterie e quelle celle la Cina è il massimo produttore mondiale.
“Senza l’attuazione di misure incisive – si legge infine nel documento – entro il 2030 l’ecosistema energetico europeo potrebbe avere una dipendenza dalla Cina di natura diversa, ma con una gravità simile, a quella che aveva dalla Russia prima dell’invasione dell’Ucraina”.