
CO2. Pubblicati dati Ue sulle emissioni di anidride carbonica di oltre 14 mila società. Tra le più inquinanti, le centrali a carbone polacca e tedesche e la compagnia aerea Ryanair. A seguire, tra i vettori, Lufthansa e Easyjet. Italia al 14° posto per la centrale di Torrevaldaliga nord, 35° per la centrale di Brindisi sud e 42° per l’ex-Ilva di Taranto.
La Commissione europea ha pubblicato i dati sulle emissioni annuali di anidride carbonica (CO2) delle oltre 14 mila società europee che aderiscono all’EU ETS (European Union Emissions Trading System), il Sistema europeo per lo scambio delle quote di emissione. Primo mercato al mondo di anidride carbonica, l’EU ETS rappresenta lo strumento fondamentale dell’Ue per la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra, nei settori industriali a maggior impatto sui cambiamenti climatici. I dati, raccolti nel Registro dell’ Unione, sono relativi al periodo 2008-2018.
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Ai primi posti della classifica delle società europee maggiormente inquinanti si impone la presenza delle centrali termoelettriche a carbone. La più inquinante in assoluto si trova in Polonia, seguita da otto centrali tedesche.
Al 9° posto, tra le le centrali termoelettriche e siderurgiche, spicca Ryanair, nota compagnia aerea. Al 14° posto anche la centrale termoelettrica dell’Enel di Torrevaldaliga Nord, a Civitavecchia.
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Al 1° posto, con 38,3 milioni di tonnellate di CO2 si è piazzata la polacca Belchatow, la più grande centrale elettrica europea. La Polonia costituisce una spina nel fianco della politica europea sulla riduzione delle emissioni. Con l’accordo sul clima, firmato a Parigi nel 2015, l’Ue si è impegnata ad abbandonare il carbone, che costituisce la prima fonte di anidride carbonica, responsabile dell’ effetto serra e del cambiamento climatico. Entro il 2030 dovrebbe essere eliminato ogni finanziamento pubblico agli impianti a carbone. Tuttavia il carbone assicura al Paese il 90% dell’energia elettrica, pertanto il Governo non solo non intende abbandonarlo, ma progetta nuovi impianti e nuove miniere.
Dopo la Polonia, troviamo la Germania, con sette delle sue centrali a carbone, che emettono nell’aria complessivamente 132 milioni di tonnellate di CO2 . In Germania il carbone fornisce il 37% dell’elettricità. Ma a differenza della Polonia la Germania ha stabilito cessare ogni utilizzo di tale combustibile entro il 2038.

Un dato interessante è che, tra le prime 10 società europee maggiormente inquinanti, dopo otto centrali a carbone, si collochi, al nono posto, una compagnia aerea: l’irlandese Ryanair.
Secondo i dati raccolti nel documento, nel 2018, Ryanair ha emesso nell’aria 9.879.100 tonnellate di anidride carbonica, senza tener conto delle emissioni di Laudamotion, la compagnia aerea austriaca, di cui Ryanair ha terminato la completa acquisizione nello scorso gennaio.
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Il fatto che in cima alla classifica delle società europee più inquinanti ci sia una compagnia aerea pone l’accento sul problema dell’inquinamento proveniente da questo settore. ‘Sul punto, Transport & Environment‘ ha evidenziato che per ciò che riguarda i vettori nel loro insieme, le emissioni del 2018, rispetto a quelle dell’anno precedente, sono cresciute del 4,9%. Al contrario degli altri settori fortemente impattanti sull’effetto serra che hanno fatto registrare, nel loro complesso, una diminuzione del 3,9% di emissioni rispetto al 2017. Se poi si guarda all’insieme degli ultimi 5 anni, le emissioni del settore aereo fanno registrare un +26,3%, contrariamente alla riduzione, negli altri settori, pari a -11,6%.

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Tra le più inquinanti compagnie del settore aereo, dopo Ryanair, con i suoi circa 9,9 milioni di tonnellate di CO2, troviamo: Lufthansa (4,4 milioni), EasyJet (3,4 milioni), British Airways (3 milioni) e Sas-Scandinavian Airlines (2,5 milioni). Più giù in classifica Alitalia (1,5 milioni), terzultima dell’elenco la “virtuosa” Air Italy, ex Meridiana, con 0,01 milioni di tonnellate.

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L’ITALIA
Anche le centrali italiane compaiono nei vertici delle oltre 14 mila censite. Al 14° posto c’è la centrale termoelettrica Torrevaldaliga nord, situata a Civitavecchia, nel Lazio. Nel 2018, essa ha prodotto 8,1 milioni di tonnellate di CO2. Si tratta di una centrale a carbone con un potenza di 1980 megawatt. Al 26° posto una raffineria, non meglio specificata (6,3 milioni); al 35°posto; la centrale di Brindisi sud (5,4 milioni), e al 42° posto l’ArcelorMittral di Taranto, cioè l’ex-Ilva (circa 4,7 milioni).
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