Piogge torrenziali sull’Emilia Romagna che torna a fare i conti con l’incubo delle inondazioni, dopo i tragici eventi dello scorso anno.
L’Emilia Romagna torna a fare i conti con quello che una volta poteva essere chiamato maltempo ma che oggi, alla luce dell’aumento esponenziale degli eventi meteo estremi, è chiaramente un sintomo dei cambiamenti climatici in corso.
Tra le province di Forlì-Cesena, Ravenna e Bologna almeno 1000 persone sono state costrette ad abbandonare le proprie abitazioni a causa del pericolo scaturito dall’esondazione dei fiumi Senio, Marzeno e Lamone. In alcuni casi è stato necessario utilizzare gli elicotteri per mettere in salvo le persone intrappolate tra fango e acqua.
#Maltempo #EmiliaRomagna, 2 elicotteri dei #vigilidefuoco in azione a #Ravenna per soccorsi alla popolazione. Tra Bagnacavallo, Lugo e Cotignola recuperate con l’elicottero 5 persone bloccate in casa per l’innalzamento del livello dell’acqua [#19settembre 10:00] pic.twitter.com/CPbISdnEcV
— Vigili del Fuoco (@vigilidelfuoco) September 19, 2024
Gli sfollati hanno passato la notte nei centri d’accoglienza messi a disposizione tra comuni e prefetture.
Nella notte la piena ha invaso le strade e i piani bassi delle case. Secondo i dati, in sole 24 ore sono caduti oltre 200 mm di pioggia. Una situazione simile a quella del maggio del 2023.
Alluvioni in Emilia Romagna. A Faenza situazione critica
A Faenza una delle situazioni più critiche. Questa mattina il livello dell’acqua del fiume Lamone è calato di qualche centimetro dando un po’ di respiro a cittadinanza e soccorritori che da diverse ore stanno lavorando senza sosta.
Nella città del ravennate sono ancora tante le persone intrappolate in casa. Il Comune sta organizzando la distribuzione dei pasti per le persone isolate nelle proprie abitazioni a causa dell’acqua ancora in strada.
Non è maltempo: sono gli effetti del cambiamento climatico
È la terza volta in due anni che gli abitanti dell’Emilia Romagna sono costretti a fare i conti con le alluvioni dopo i due eventi del maggio del 2023.
Ma quello degli eventi meteo estremi è un fenomeno che riguarda tutt’Italia. Secondo l’ANBI – Associazione nazionale che riunisce i Consorzi di bonifica – nella settimana tra il 9 e il 15 settembre nel nostro Paese si sono avuti ben 181 eventi estremi, tra cui 26 tornado, 29 grandinate anomale e 126 nubifragi.
Numeri che mostrano ancora una volta quanto il clima – in Italia come nel resto del mondo – stia cambiando. La crisi climatica può essere rallentata solo mitigando l’utilizzo di petrolio, gas e carbone. Ma una parte delle conseguenze del riscaldamento globale sono irreversibili.
Per questo è necessario investire sulle politiche di adattamento ai cambiamenti climatici. Quella serie di iniziative volte a ridurre danni immediati degli eventi meteo estremi ma che, allo stesso tempo, contribuiscono a costruire una maggiore resilienza a lungo termine.