Tra gli studenti italiani fuorisede trionfa Alleanza Verdi e Sinistra. La Lega ottiene solo 93 voti. I giovani sperano in un’Europa sempre più green.
Si sono chiusi alle ore 23 di domenica 9 giugno i seggi di tutta Italia che, per la prima volta, hanno registrato l’affluenza più bassa di sempre alle urne. Alle elezioni europee è andato a votare meno del 50% degli aventi diritto.
In tutta Europa, i partiti di destra ed estrema destra hanno riscosso un ampio consenso, Italia compresa. Ma c’è un aspetto che fa ben sperare per il futuro dell’ambiente e delle attività volte a risolvere la crisi climatica: il voto dei giovani.
Secondo i dati riportati da YouTrend infatti, sono proprio le nuove generazioni a lanciare un messaggio di speranza per lo sviluppo di politiche europee verso la transizione ecologica e l’ambiente in generale.
In particolare, il voto degli studenti italiani fuorisede ha visto trionfare Alleanza Verdi e Sinistra, che ha superato il 40% dei consensi. Subito dopo si è posizionato il PD, con il 25,5% e Azione, con il 10,2% ha guadagnato il terzo posto. La Lega invece, ha preso solo 93 voti.
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Un segnale importante che fa riflettere su come i giovani abbiano a cuore il loro futuro e credano che l’Europa abbia più bisogno di politiche volte a tutelare gli ecosistemi e gli esseri viventi che li abitano, uomo compreso.
Un dato quindi che conferma la sensibilità e la voglia delle nuove generazioni di agire per il Pianeta e che fa il paio con l’attivismo ambientale che abbiamo visto incrementarsi negli ultimi anni. Le azioni di ragazzi e ragazze che hanno lanciato un messaggio di allarme ai governi e alle multinazionali del fossile chiedendo lo stop ai comportamenti e alle azioni economiche inquinanti, si sono riflesse anche all’interno della cabina elettorale.
Elezioni europee, il crollo dei Verdi in Germania e Austria e le proteste in Francia
Se i giovani italiani manifestano la loro preferenza per i partiti che nei loro programmi includono la tutela ambientale, in Germania e Austria invece, la tendenza è proprio all’opposto.
Nei due Paesi si è verificato il crollo elettorale dei Grünen (Verdi). In Germania, per la Neue Zürcher Zeitung i Verdi sono stati i “veri perdenti”, con l’11,9% dei voti. Rispetto al 2019 hanno perso più punti di tutti gli altri partiti: l’8,6%. Il forte calo è stato registrato anche tra i giovani, che negli ultimi anni erano stati i maggiori sostenitori delle politiche per la tutela del clima. L’Handelsblatt ha osservato che “tra i votanti per la prima volta della fascia tra i 16 e i 24 anni, i Verdi ottengono solo l’11% – cinque anni fa erano al 33%”.
In Francia, dove ha trionfato l’estrema destra del Ressemblement National, i giovani hanno protestato nella serata di domenica 9 giugno radunandosi in Place de la Republique, a Parigi. Sventolando le bandiere dei giovani ambientalisti, del sindacato studentesco dell’Unef, del PS, della France insoumise o anche con i colori della Palestina, i manifestanti hanno cominciato a occupare la piazza intorno alle 22.30 con slogan anti-fascisti, dopo la decisione di Emmanuel Macron di sciogliere l’Assemblea nazionale e indire elezioni anticipate.
In Europa dunque c’è aria di cambiamento e il vento tira a destra. La speranza è che il segnale lanciato dai giovani – con il successo di AVS che supera lo sbarramento – venga raccolto dagli europarlamentari e si trovi comunque una strada verso le politiche green, anche se gli interrogativi restano tanti.