Tra i 20 esperti c’è anche il docente dell’Università Statale di Milano, che spiega: “Abbiamo considerato solo la mitigazione, nessun partito ha raggiunto la sufficienza”.
Elezioni, gli esperti del clima valutano i programmi dei partiti. La collaborazione tra Italian Climate Network e Climalteranti ha promosso il progetto sull’indice di impegno climatico in vista del 25 settembre. Tra i venti scienziati ed esperti c’è anche il prof. Giorgio Vacchiano, docente di Gestione e pianificazione forestale dell’Università Statale di Milano.
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Professore, quali sono i criteri che avete utilizzato per valutare l’impegno dei partiti verso il contrasto alla crisi climatica?
“Partiamo da una premessa: abbiamo considerato soprattutto la mitigazione del cambiamento climatico, quindi ad esempio la riduzione delle emissioni e dei combustibili fossili. Non abbiamo considerato altri aspetti importanti come la conservazione della biodiversità, l’adattamento climatico e il consumo di suolo.
Abbiamo utilizzato dieci criteri, con un punteggio da zero a dieci, per capire quanto efficaci siano le politiche di lotta al cambiamento climatico nei vari programmi. Abbiamo cercato di capire quanto siano centrali o marginali nei programmi, ma anche trasversali. Alcune proposte interessano tanti settori diverse, altre invece pochi punti o solo un paragrafetto. Il cambiamento climatico non viene citato, in alcuni casi, quando si parla di economia e lotta alla povertà e alle disuguaglianze. Abbiamo poi valutato la coerenza con le politiche internazionali, come le direttive dell’Ipcc per rispettare gli accordi di Parigi o quelle del Green Deal Ue. Alcuni partiti vogliono renderle più ambiziose, altri le vorrebbero rinegoziare. C’è un giudizio sulla quantità di investimenti pubblici per la mitigazione climatica e sull’equità e sulla disuguaglianza“.
Ci sono delle buone notizie?
“Altri due criteri sono stati il negazionismo e l’inattivismo, cioè chi nega i cambiamenti climatici e chi invece minimizza il problema o propone soluzioni poco efficaci. La buona notizia è che sull’inattivismo quasi tutti i partiti hanno ottenuti risultati molto alti: per la prima volta, tutti confermano che il cambiamento climatico esiste, che è un problema urgente che la politica deve affrontare e che ci sono delle soluzioni. Il dibattito è molto intenso, proprio perché le soluzioni sono molto varie“.
Quali partiti hanno ottenuto punteggi maggiori?
“La tendenza è chiara: da sinistra a destra, il punteggio scende. Il partito che ha ottenuto il punteggio maggiore è l’Alleanza Verdi-Sinistra, mentre il punteggio più basso è della coalizione di destra. Va detta una cosa: la sufficienza non è al punteggio 6, ma a 10. Nessun partito la raggiunge, solo l’Alleanza Verdi-Sinistra ci si avvicina, raggiungendo il 9,3.“.