Elettricità Futura: “Pniec assolutamente insufficiente”

Il punto del presidente Agostino Re Rebaudengo: “Dobbiamo rispettare gli obiettivi posti dal Pnrr e dal RePowerEU, le rinnovabili sono una grande opportunità di sviluppo”.

Il Piano nazionale integrato energia e clima (Pniec), che l’Italia deve riconsegnare aggiornato alla Commissione europea entro la fine di giugno, è assolutamente insufficiente secondo Elettricità Futura, associazione delle imprese elettriche italiane aderente a Confindustria. Un’indicazione arrivata anche davanti alle Commissioni Ambiente e Attività Produttive della Camera, nel corso di un’audizione sulla proposta di aggiornamento del Pniec.

Agostino Re Rebaudengo, presidente di Elettricità Futura, ha spiegato a TeleAmbiente le principali criticità del Piano che il governo dovrà aggiornare e inviare a Bruxelles perché giudicato non adeguato ai principali obiettivi di decarbonizzazione. “Siamo in un quadro che ha come obiettivo, per quasi tutte le nazioni, la decarbonizzazione al 2050. Al 2040 l’obiettivo è -80%, mentre il nostro Pniec per il 2030 riporta ancora l’obiettivo del -40%” – il punto del presidente di Elettricità Futura – “Non basta, perché negli accordi per i 200 miliardi del Pnrr abbiamo indicato un obiettivo minimo del -51%, mentre il RePowerEU punta al 55-60% di decarbonizzazione“.

Dobbiamo essere concreti e inserire questi target nel nostro Pniec. Il settore elettrico, nella transizione energetica, è più avanti di altri. Occorre che si intervenga con semplificazione normativa per autorizzare gli impianti, ci vorranno almeno altri quattro anni, e dobbiamo dare obiettivi stringenti di sviluppo sui territori alle Regioni” – ha aggiunto Agostino Re Rebaudengo – “Le rinnovabili sono una grandissima opportunità, portano investimenti e posti di lavoro: stimiamo che, se dovesse essere realizzato il nostro piano al 2030, utilizzando fotovoltaico, eolico, geotermia e biomasse, potremmo avere mezzo milione di nuovi posti di lavoro. Senza dimenticare la maggiore indipendenza energetica e una trasformazione del nostro mix produttivo di energia elettrica, questo permetterebbe una decarbonizzazione significativa anche perché immaginiamo nuovi scenari nei prossimi anni grazie alla mobilità elettrica, alle pompe di calore, alle piastre a induzione e all’elettrificazione generale dei consumi“.