Orrore in Egitto dopo l’inchiesta di PETA Asia sullo sfruttamento di cammelli e cavalli nei siti turistici più famosi.
Piramidi custodi di segreti, statue in memoria degli dèi e tombe con i resti dei faraoni. Fare un viaggio in Egitto significa immergersi nella storia più antica. Eppure, lungo i siti turistici più gettonati, cammelli e cavalli continuano a essere sfruttati per trainare carrozze sotto il sole cocente. Un vero e proprio business che, nonostante le battaglie degli attivisti per i diritti degli animali, sembra non avere fine. A riaccendere i riflettori sull’orrore è un’inchiesta della People for the Ethical Treatment of Animals (PETA) Asia dopo avere visitato la Piramide di Cheope, a Giza, e la Valle dei Re, a Luxor, tra il 2023 e il 2024.
Ed ecco allora cammelli e cavalli esausti a causa delle temperature bollenti, torturati senza pietà e uccisi per essere trasformati in bistecche. Già nel 2019 un’indagine degli ambientalisti aveva mostrato lo sfruttamento degli animali in uno dei Paesi più affascinanti del pianeta Terra. Proprio per questo il Ministero del Turismo e delle Antichità dell’Egitto aveva promesso lo stop a una pratica anacronistica, barbara e crudele. Eppure, almeno fino a oggi, tutto è uguale, anzi, peggio. “Aiutateci a fermare un business crudele“, commentano gli attivisti dopo avere lanciato una petizione.
PETA’s new mini documentary reveals that horses and camels who have been worked to death are dumped in the trash just steps away from the pyramids .
Instead of cracking down on the abuse, the Egyptian authorities intimidate concerned visitors at the… pic.twitter.com/V6HH6RKPXB
— PETA Asia (@PETAAsia) September 23, 2024