Save the Children Italia ha realizzato una guida, per genitori e docenti, sull’educazione digitale per bambini e bambine tra i 5 e gli 8 anni
Competenze nel digitale e consapevolezza. Sono questi i concetti chiave della guida realizzata da Save the Children dal titolo “Educare al digitale tra i 5 e gli 8 anni tracce educative per docenti e genitori”, realizzata all’interno del progetto Safer Internet Center Generazioni Connesse e coordinato dal Ministero dell’Istruzione e del Merito e cofinanziato dalla Commissione Europea.
L’obiettivo della guida
“Una guida che cerca di raccogliere indicazioni non soltanto per i docenti ma anche per i genitori cercando di sviluppare e trasmettere dei messaggi che siano messaggi educativi coerenti per bambini e bambine, gli unici effettivamente in grado di assicurare che loro possano vivere le esperienze della rete sin da piccoli, cogliendone le opportunità ed essendo in grado quindi di poter sviluppare la loro cittadinanza digitale ed essere quindi, in futuro, dei cittadini capaci di utilizzare le tecnologie, per difendere ed esercitare i propri diritti e per essere partecipi all’interno della propria comunità” spiega Daniela Catozzella, esperto di educazione e didattica digitale di Save the Children Italia.
Poche competenze nel digitale
In Italia le competenze nel digitale sono ancora poco sviluppate. Quali sono le maggiori difficoltà riscontrate dagli adulti? In primis una mancata comprensione di come sono questi ambienti digitali: “I genitori spesso non sono consapevoli, quando scelgono di introdurre un’applicazione o un dispositivo all’interno della vita del proprio figlio, di quelle che sono le caratteristiche di quel dispositivo e si trovano poi quindi in difficoltà per strutturare delle regole ma anche per strutturare un dialogo che possa essere un dialogo efficace con il proprio figlio o la propria figlia” spiega ancora Catozzella.
Le richieste dei docenti
Non solo i genitori, ma anche gli stessi docenti hanno la necessità di migliorare e chiedono una sempre maggiore formazione sui temi del digitale, proprio per comprendere come sviluppare dei percorsi didattici che abbiano senso e siano adeguati.
I primi approcci
Nei primi approcci alla rete da parte dei bambini, è facile che si commettano errori. Nel primo capitolo della guida si analizzano alcune esperienze dei bambini con la rete. Spiega ancora Daniele Capozzella: “Già a questa età, tra i 5 e gli 8 anni, quando utilizziamo Whatsapp insieme a loro possiamo introdurre alcune riflessioni sull’utilizzo dei propri dati personali, su quello che posso condividere o non. Le applicazioni sul tablet ci permettono, ad esempio, di affrontare il tema dell’account dell’identità digitale”.
Alcuni strumenti per educare al digitale
La guida di Save the Children Italia è molto pratica, perché vengono suggeriti anche degli strumenti che possono essere utili per parlare ed educare al digitale. “Molte delle proposte che noi facciamo hanno anche delle caratteristiche analogico-laboratoriali e sono delle proposte che i docenti possono introdurre all’interno della classe e possono poi essere continuate a casa con l’aiuto dei genitori. I genitori, in questa età, sono molto vicini ai bambini e alle bambine quindi è giusto che questa vicinanza sia anche sfruttata in modo positivo dai docenti e possano riportare le attività che vengono fatte in classe direttamente a casa”.
Regole ma senza demonizzare il digitale
È importante il dialogo e parlare di regole, ma è fondamentale anche non demonizzare questi strumenti, che fanno parte della nostra vita: “Le regole nascono da alcune attenzioni, per esempio quando sto per introdurre uno smartphone nella vita di mio figlio sono consapevole che i prossimi mesi saranno complessi, sono consapevole di dover stabilire delle regole, esporle in maniera chiara perché possano essere efficaci, evitando di demonizzare il digitale. Il digitale non è demonizzato nel momento in cui in famiglia se ne parla tranquillamente e tutti ammettono le proprie esperienze del digitale” conclude Daniele Catozzella.