Edilizia, i dati e le stime dell’Ance per il 2024

Lo stop al Superbonus 110% influisce molto su un settore che negli ultimi anni ha fatto volare l’intero Pil nazionale. C’è l’occasione del Pnrr, che non va assolutamente sprecata.

Un boom edilizio, quello degli ultimi tre anni, destinato a rallentare vistosamente. L’Associazione nazionale costruttori edili (Ance) ha presentato l’osservatorio congiunturale sull’industria delle costruzioni, ed il rapporto 2024 conferma quanto previsto negli scorsi mesi: nel biennio 2021-2022, l’edilizia ha contribuito a circa un terzo della crescita del Pil, con un rallentamento nel 2023 a causa delle crisi internazionali, dell’inflazione e dell’aumento dei tassi di interesse. In tre anni, comunque, è stato recuperato l’80% della produzione perso dopo la crisi del 2008.

Con la fine del Superbonus e della cessione del credito, l’Ance ha stimato per il 2024 una riduzione degli investimenti nelle costruzioni del 7,4%. Per non perdere quanto di buono ottenuto negli ultimi anni, c’è la grande occasione delle risorse del Pnrr. Che faranno sicuramente da traino agli investimenti del settore, ma solo a determinate condizioni.

Si sono molto velocizzati i tempi tra bandi, aggiudicazioni e aperture di cantiere. Ci sono però forti rallentamenti nella fase di esecuzione, per le solite criticità del nostro Paese: autorizzazioni, intoppi ed imprevisti” – ha spiegato Federica Brancaccio, presidente dell’Ance, a TeleAmbiente – “Bisogna intervenire proprio lì, perché nei prossimi 3-4 mesi si gioca il futuro del Pnrr“.

Le criticità, al momento, non mancano, dal punto di vista economico e non solo. “Quando parlo di depotenziamento del Superbonus, mi riferisco soprattutto allo stop alla cessione del credito e allo sconto in fattura. Il depotenziamento che vedo nella rinuncia alla cessione è preoccupante” – ha spiegato Flavio Monosilio, direttore del Centro Studi dell’Ance – “Tutti gli altri bonus edilizi sono stati indubbiamente trainati dal Superbonus, ci aspettiamo che tornino a livelli precedenti ma voglio sottolineare che sono tutti a livello di abitazione. A livello di edificio o di condominio non c’è stato quasi nulla in Italia, e sarebbe proprio sui condomini che dovremmo intervenire, perché sono quelli più efficaci nella riduzione delle emissioni“.

Ci sono ancora delle semplificazioni da fare. Noi riteniamo che il Pnrr sia la più grande occasione di sviluppo del Paese ma anche la palestra per sperimentare quelle semplificazioni, senza le quali negli ultimi decenni è stata rallentata la crescita del Paese” – ha aggiunto Federica Brancaccio, presidente Ance – “Questo è il momento delle riforme e delle semplificazioni, affinché possiamo sviluppare la forza produttiva del Paese e la crescita dei prossimi anni. Non dimentichiamo che l’edilizia ha contribuito per un terzo all’eccezionale Pil degli ultimi tre anni e un rallentamento dell’edilizia rischia di far tornare la stagnazione“.