Economia circolare, l’Europa e le città, l’evento a Roma di GR.A.N.D. e Fondazione UniVerde

“Applicando queste R non c’è bisogno di fare ricorso alla T di termovalorizzatore“. Il commento di Angelo Consoli, presidente CETRI-TIRES, moderatore e tra gli organizzatori dell’evento sull’economia circolare presso lo Spazio Europa, Roma. 

“Economia circolare, L’Europa e le città”, l’evento a Roma presso lo Spazio Europa, di GrAND Academy e Fondazione Univerde, per contribuire alla diffusione della strategia europea per l’economia circolare e favorirne la più efficace applicazione anche in Italia.

L’Europa ha proposto una nuova strategia per l’economia circolare che amplia la gerarchia delle tre R proposta con la Direttiva Rifiuti del 2008, come spiega a TeleAmbiente Angelo Consoli, presidente CETRI-TIRES: “Alla regola delle tre R prevista dall’Unione Europea vanno aggiunte poi altre due R: quella della riprogettazione dei rifiuti e quella della riparazione. Applicando queste R non c’è bisogno di fare ricorso alla T di termovalorizzatore”. E aggiunge: “L’economia circolare è il contrario del termovalorizzatore. Significa applicare le norme europee che dicono che i rifiuti non vanno neanche prodotti. In questo senso a Roma c’è uno strumento normativo fantastico, la delibera 229/2014, che prevede che in ogni municipio si doti di un osservatorio “Rifiuti zero” e che ci siano un centro di raccolta, di riuso, negozi di seconda mano e laboratori di riparazione“.

Sul ciclo dei rifiuti siamo ancora imballati in un dibattito che dura da trent’anni. Ancora si parla di bruciare: il fuoco oggi non pulisce ma crea ancora più CO2 e siamo alla catastrofe da un punto di vista climatico. Dobbiamo intervenire e fare in modo che le nuove tecnologie, insieme alle imprese che le fanno, diventino un elemento forte di quella transizione ecologica e digitale“, Alfonso Pecoraro Scanio, Presidente Fondazione UniVerde

Sull’inceneritore il commento di Linda Meleo, Consigliera comunale Roma Capitale: Qui a Roma le attività da fare sono ancora tante: sappiamo che ci sono dibattiti aperti anche sul tema dell’inceneritore che sicuramente non è soluzione primaria per chiudere il ciclo dei rifiuti su Roma in maniera sostenibile, resiliente e che guardi alle generazioni future“.

Anche Daniele Diaco, Vicepresidente Commissione Ambiente Roma Capitale spera che l’attuale sindaco Gualtieri riveda la decisione di un inceneritore per Roma: “Si parla di economia circolare di green deal e di sostenibilità, allo stesso tempo si parla di inceneritore. Una tecnologia che va in contrasto con queste visione ambientalista che i cittadini ed i giovani oggi non vogliono sentire. Anche perché i rifiuti sono una risorsa, una materia che deve essere riciclata per generarne altra”.

L’inceneritore è l’ultima risorsa. Devono essere messe in campo prima soluzioni per la conservazione della materia energetica. – spiega Dario Tamburrano, Docente GR.A.N.D – In Italia si parla di termovalorizzatore, che è un termine solo italiano. Parliamo di inceneritore a recupero energetico, dove il recupero energetico rispetto all’energia necessaria per sintetizzare e creare le materie prime seconde è estremamente scarso. A fronte del discorso ambientale e della perdita di materia quindi abbiamo anche un imbroglio sul discorso del recupero dell’energia”.

L’esempio virtuoso del Comune di Tivoli (Roma)

Francesco Girardi, Ingegnere ambientale e Presidente ASA Tivoli, racconta l’esperienza avanzata di economia circolare nella città di Tivoli, un esempio virtuoso da seguire che ha anticipato le nuove strategie europee: “In pochi anni, dal 2015 ad oggi, non solo la percentuale di raccolta differenziata supera nei mesi estivi anche l’80%, ma c’è stato anche un calo della Tari di circa il 20% e un aumento dell’indotto lavorativo con circa 40 nuovi posti di lavoro. Gli investimenti hanno coinvolto i cittadini anche nel compostaggio di comunità. Il compost viene quindi autoprodotto dai cittadini che lo riutilizzano nelle proprie abitazioni”.

Economia circolare ed edilizia

“Parlare di economia circolare in edilizia vuol dire parlare di materie prime. Non tutti ancora approfondiscono il tema dei materiali circolari, dei materiali edili naturali e con attenzione ai VOC (Componenti Organici Volatili) emessi e quant’altro. – spiega l’architetto Gianni Terenzi È un percorso che devono fare innanzitutto le imprese costruttrici e noi tecnici, ma a mio avviso anche gli utenti finali. L’agenda 2030 ci ha dato già da qualche anno delle indicazioni e delle linee guida. Dei 17 goal ce ne sono 7 o 8 che fanno proprio parte del costruito”.

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