Sono 23 le imprese umbre che hanno aderito, con le proprie buone pratiche al “Patto degli Otto”
Il “Patto degli Otto” è il progetto per favorire la transizione ecologica delle imprese, partendo da quanto finora è stato realizzato dalle aziende della regione nell’ambito dell’economia circolare e dalle strategie “verdi” adottate.
L’obiettivo è di giungere ad una raccolta di best practice, ossia esperienze aziendali che applicano, anche in una singola procedura, un metodo coerente con i principi di circolarità come ad esempio la scelta di specifiche materie prime, efficienza dei processi produttivi e riciclo.
Un’iniziativa, quindi, per intercettare e raccogliere le buone pratiche di economia circolare sul territorio, in modo da dare loro visibilità e diffonderle anche nel resto d’Italia, divulgando gli esempi più interessanti per promuoverne la replicabilità e favorire lo sviluppo di sinergie a livello geografico e/o settoriale.
Il “Patto degli Otto” è un progetto nato e portato avanti grazie al Protocollo d’intesa firmato da Camera di Commercio dell’Umbria, Regione Umbria, Arpa e le Associazioni di categoria umbre come Confindustria, Cna, Confagricoltura e Confcommercio per dare attuazione al programma nazionale avviato nel 2021 da Unioncamere “Sostenibilità ambientale”.
“La Camera di Commercio dell’Umbria, come tutti con i partner i firmatari del Protocollo, che hanno dimostrato grande sensibilità e attenzione nel portare avanti con convinzione gli impegni assunti – ha affermato il Presidente dell’Ente Camerale, Giorgio Mencaroni – è in campo per promuovere l’opportunità di percorsi green delle imprese umbre e per far sì che questa opportunità sia offerta anche alle piccole e micro imprese. Il Pnrr mette a disposizione ingenti risorse per la progettazione di interventi nell’ambito dell’economia circolare e queste risorse sono preziose per rendere più sostenibili le aziende, intendendo la sostenibilità a 360 gradi: ambientale, economica, sociale. Un’occasione unica per rendere più resilienti le nostre imprese, aumentando la loro robustezza e competitività”.