Dalla transizione ecologica al phase out dei combustibili fossili, passando per i trasporti e la mancanza di quadri giuridici e normativi: tutti i motivi per cui ECCO ha espresso un giudizio negativo sul Pniec italiano.
L’Italia ha inviato alla Commissione europea, lo scorso 1 luglio, l’aggiornamento al suo Piano nazionale integrato energia e clima (Pniec). Si tratta di un documento piuttosto corposo che indica tutte le misure per raggiungere gli obiettivi climatici fissati dall’Ue con il pacchetto Fit For 55, che in Italia ricopre un’importanza anche maggiore rispetto agli altri Paesi dal momento che da noi manca una legge sul clima.
Il Pniec, tuttavia, è stato bocciato da ECCO, il think tank italiano sul cambiamento climatico. Diverse le motivazioni e piuttosto puntuali le analisi con vari giudizi a seconda dell’ambito di riferimento. Come spiega ECCO, ecco quali sono le principali criticità a livello generale:
– Mancanza di forza legale, di un impianto attuativo coerente e di un’indicazione relativa alle risorse dedicate e alle valutazioni di impatto;
– Mancanza di una visione del percorso di transizione energetica e trasformazione economica, ma anche di strategie per l’abbandono delle fonti fossili (come richiesto dalla COP28 e come concordato al G7 Clima, Ambiente e Energia di Venaria);
– Mancanza di un quadro coerente di politiche sulle rinnovabili, con il rischio di prezzi dell’energia non competitivi per famiglie e imprese;
– Mancanza di maggiore coerenza nel quadro normativo sull’elettrificazione (in particolare pompe di calore a gas e motori endotermici);
– Mancanza di una visione organica della trasformazione industriale nella decarbonizzazione, che possa costruire le basi per competere nei nuovi mercati internazionali con lo sviluppo industriale nell’ambito della prospettiva ‘net zero’;
– Mancanza di un piano per garantire la sostenibilità sociale della transizione ecologica.
ECCO ha poi analizzato nel dettaglio anche i vari settori di intervento a cui si riferisce il Pniec italiano. Su una scala di valori (molto negativo, negativo, neutro, positivo, molto positivo), solo le misure previste dal settore civile raggiungono la sufficienza. Ecco i vari settori e i giudizi di ECCO:
– Governance del clima: MOLTO NEGATIVO.
– Finanziare la transizione: NEGATIVO.
– Sostenibilità socio-economica della transizione: NEGATIVO.
– Rinnovabili: NEGATIVO.
– Elettrificazione dei consumi: NEGATIVO.
– Gas phase-out: MOLTO NEGATIVO.
– Industria, innovazione, lavoro: NEGATIVO.
– Tecnologie della transizione: MOLTO NEGATIVO.
– Settore civile: NEUTRO.
– Trasporti: MOLTO NEGATIVO.