A Roma si sono celebrati i trent’anni di attività di Eblart, l’Ente bilaterale per l’artigianato del Lazio
Il settore dell’artigianato può essere ancora protagonista del futuro dell’Italia. Da sempre l’artigiano italiano ha fatto grande il paese in tutto il mondo. Con l’artigianato si creano pezzi unici che non perdono valore nel tempo e crediamo possa essere l’arma di riscatto del bel paese in un momento di crisi generale. Sono tanti gli esempi, anche di giovani, che voglio imparare un mestiere artigianale e creare opere d’arte uniche.
A Roma a Palazzo Merulana si sono celebrati i trent’anni di attività di Eblart, l’Ente bilaterale per l’artigianato del Lazio. L’ente rappresenta ormai un pilastro della bilateralità nel settore artigiano, offrendo servizi concreti a sostegno di lavoratori, imprese e famiglie.
Eblart, grazie a un sistema di welfare inclusivo e innovativo, garantisce accesso a un ampio ventaglio di prestazioni: integrazioni salariali per la sospensione delle attività lavorative, contributi per congedi parentali, supporto per il pagamento di rette di asili nido e scuole dell’infanzia, assistenza a familiari disabili.
Inoltre, eroga incentivi per le imprese, come contributi per l’acquisto di attrezzature, l’adeguamento degli impianti e la formazione tecnico-professionale, rafforzando la competitività del settore artigiano nel Lazio.
L’impegno per il benessere e la crescita delle realtà artigiane laziali e dei loro lavoratori viene confermato e ampliato aggiungendo inclusività e sostenibilità.
“Una storia lunga trent’anni. Posso dire che trent’anni fa c’ero e ci sono ancora oggi come presidente ed è una grande piacere. – afferma a TeleAmbiente Maurizio Aluffi, presidente Eblart – La bilateralità artigiana è quella che ha fatto scuola in Italia, un fiore all’occhiello delle parti sociali che hanno avuto questa grande intuizione di poter costituire questi enti bilaterali, a cui poi si è unito successivamente il Fondo Artigianato Formazione e SanArti per la previdenza integrativa”. E aggiunge: “Oggi è una realtà consolidata e forte, fatta da oltre 28mila dipendenti e più di 9mila imprese. Credo sia la struttura bilaterale più forte e più importante del Lazio“.
Parlando del futuro dei ragazzi, il presidente afferma che “ci sarebbe da rivedere tutta quella che è oggi la cultura che gira intorno a loro. Oggi i giovani hanno perso la bellezza, la voglia del fare, la manualità, il pezzo unico, la voglia di creare e di diventare imprenditori di se stessi. Recuperato questo aspetto, che non è secondario, e capisco la grande difficoltà che ci può essere, io credo che i giovani possano tornare in questo Paese che ha fatto la storia della moda, dell’oreficeria e dell’eccellenza“.