“Bisogna sempre costruire, nella consapevolezza che tutti abbiamo qualcosa da farci perdonare, tutti dobbiamo lavorare insieme, rispettarci, e così vedremo questo miracolo: di un deserto che diventa foresta”. Le parole di Papa Francesco nel 2016 in occasione dell’Earth Day.
Il 22 aprile si celebra in tutto il mondo la 55esima Giornata della Terra. Il tema ufficiale dell’Earth Day 2025 è “Il nostro potere, il nostro pianeta” (“Our Power, Our Planet”), un invito forte e chiaro a riconoscere la responsabilità individuale e collettiva nel guidare il necessario cambiamento, un’accelerazione della transizione energetica che ormai è diventata una priorità: solo attraverso fonti pulite e innovative possiamo ridurre le emissioni di CO₂ e preservare l’equilibrio ecologico.
Nel 1990 la Giornata della Terra mobilitò circa 200 milioni di persone in 141 Paesi, segnando un’importante espansione del movimento ambientalista, fino a oggi, con una rete di oltre 75.000 partner in tutto il mondo.
Papa Francesco: “Tutti dobbiamo contribuire a fermare la distruzione della nostra casa comune”
Papa Francesco si è espresso più volte in occasione dell’Earth Day. “La terra è l’ambiente da custodire e il giardino da coltivare. La relazione degli uomini con la natura non sia guidata dall’avidità, dal manipolare e dallo sfruttare, ma conservi l’armonia divina tra le creature e il creato nella logica del rispetto e della cura, per metterla a servizio dei fratelli, anche delle generazioni future”, affermava il Pontefice.
Nel 2015 Jorge Maria Bergoglio si è schierato apertamente in difesa dell’ambiente e della biodiversità con l’enciclica “Laudato Sì” sulla cura della casa comune”. Sulla scia di San Francesco d’Assisi, nei sei capitoli della lettera apostolica Papa Francesco spiega “l’importanza di un’ecologia integrale, in cui la preoccupazione per la natura, l’equità verso i poveri, l’impegno nella società, ma anche la gioia e la pace interiore risultano inseparabili”. La richiesta nell’Enciclica è di una vera e propria “conversione ecologica” affinché l’essere umano si assuma la responsabilità della cura della casa comune. “Tutti dobbiamo contribuire a fermare la distruzione della nostra casa comune e ripristinare gli spazi naturali: governi, aziende e cittadini dobbiamo agire come fratelli e sorelle che condividono la Terra, la casa comune che Dio ci ha affidato“, ricordava Papa Francesco.
Nel 2016, in occasione dell’Earth Day, il Pontefice si recò al “Villaggio per la Terra” allestito a Roma, a Villa Borghese, elogiando nel suo discorso quanti si impegnano a trasformare i deserti in foreste, a portare speranza dove questa non c’è. “Il deserto è brutto, sia quello che è nel cuore di tutti noi, sia quello che è nella città, nelle periferie, avere paura di andare nel deserto per trasformarlo in foresta. – spiegava Papa Francesco – Bisogna sempre costruire, nella consapevolezza che tutti abbiamo qualcosa da farci perdonare, tutti dobbiamo lavorare insieme, rispettarci, e così vedremo questo miracolo: di un deserto che diventa foresta”.
Il 22 aprile del 2020, in piena pandemia, dalla Biblioteca del Palazzo Apostolico, il Papa ha dedicato l’intera catechesi dell’udienza generale alla 50esima Giornata Mondiale della Terra, evidenziando quanto fosse necessario crescere nella coscienza della cura della casa comune, che è stata inquinata e depredata.
Come è nata la Giornata della Terra
La Giornata della Terra è nata nel 1962, con la pubblicazione del libro manifesto ambientalista “Primavera silenziosa” della biologa statunitense Rachel Carson. In seguito, grazie alla conferenza UNESCO di San Francisco del 1969, è stata proposta una giornata ufficiale dall’attivista John McConnell. Questa giornata è stata sancita in uno scritto di McConnell e firmata anche dal Segretario generale delle Nazioni Unite, Maha Thray Sithu U Than. La giornata, però, fu ratificata anni dopo.
Nel 1969 un grave disastro ambientale colpisce la costa californiana. La fuoriuscita di petrolio dal pozzo della Union Oil Company al largo di Santa Barbara causò gravi danni all’ecosistema marino. 20 milioni di cittadini americani si mobilitarono per una manifestazione a difesa della natura. In quell’occasione il senatore democratico del Wisconsin, Gaylord Nelson, tenne un celebre discorso considerato, ancora oggi, un fondamento dell’Earth Day: “Tutti quanti, a prescindere dall’etnia, dal sesso, dal reddito o dalla provenienza geografica, hanno diritto a un ambiente sano, equilibrato e sostenibile”.
Per la prima volta, gruppi fino ad allora frammentati si riconobbero in un fronte comune. Era nata ufficialmente la Giornata della Terra.
La Maratona Multimediale #OnePeopleOnePlanet
15 ore di contenuti originali, dalla “Nuvola” di Fuksas a Roma, per mettere in luce l’impegno italiano e internazionale sui temi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, con le conduzioni di Carolina Rey, Chiara Giallonardo, Marco Frittella, Marco Martinelli, Luca de Biase, Lisa Lucchetta.
6° edizione per la Maratona Multimediale #OnePeopleOnePlanet, nata nel 2020 per il 50° Earth Day.
#PapaFrancesco in questi anni ha insistito: ogni conflitto è pezzo di una #guerra mondiale
I conflitti si fermano con il dialogo#MatteoZuppi a #OnePeopleOnePlanet maratona per la #giornatamondialedellaterra su @RaiNews#iocitengo #22aprile pic.twitter.com/S8PIECH1Nz
— Earth Day Italia (@EarthDayItalia) April 22, 2025
Dalla mattina fino alla sera, talk show, dibattiti, interviste a personaggi di spicco, esempi virtuosi e testimonianze importanti su temi ambientali stimoleranno riflessioni e propositi per la salvaguardia del Pianeta.
Foto copertina – Villaggio per la Terra, Roma 2016