
Durante la conferenza stampa a Palazzo Chigi di ieri, dopo il Consiglio dei Ministri che all’unanimità ha dato il via libera a Def, Mario Draghi si è espresso sulle eventuali sanzioni per il gas russo.
“Noi andiamo con quello che decide l’Unione europea. Se ci propongono l’embargo sul gas e se l’Unione europea è uniforme su questo, noi saremo ben contenti di seguire, qualunque sia lo strumento che considereremo più importante ed efficace per permettere una pace. Questo è quello che vogliamo. Ci chiediamo se il prezzo del gas possa essere scambiato con la pace. Di fronte a queste due cose, cosa preferiamo: la pace oppure star tranquilli con l’aria condizionata accesa tutta l’estate? Io la metterei in questi termini“.
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Ecco la domanda che secondo Mario Draghi ci si dovrebbe porre riguardo all’eventuale proposta di embargo sul gas.
In conferenza stampa Draghi chiede governabilità e unità, affermando che è l’unico modo per consentire all’esecutivo di fronteggiare le due sfide che si presentano all’orizzonte: il Pnrr con le riforme ancora da terminare e le ripercussioni sociali ed economiche del conflitto in Ucraina.
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Il premier auspica “una strada comune anche con imprese e sindacati ed invia un messaggio chiaro ai partiti che sostengono l’esecutivo – divisi su temi importanti coe il fisco e il Csm – e a chi reclama nuovi interventi come uno scostamento di bilancio o l’aumento dei prelievi sugli extraprofitti: “Ho molta fiducia nella capacità di capire prima di tutto la drammaticità della situazione, e poi la necessità di agire e rispondere sostenendo imprese, famiglie e soprattutto le fasce povere“. Inoltre, ribadisce la promessa fatta ai suoi ministri: “Faremo tutto ciò che è necessario per aiutare famiglie e imprese all’interno della cornice europea. La disponibilità del governo c’è ed è totale”.