Donald Trump si è insediato alla Casa Bianca e ha dato il via al suo secondo mandato. I social media sono una componente fondamentale della sua presidenza, a cominciare dalla campagna elettorale e dal rapporto con Elon Musk
Lo scorso 20 gennaio Donald Trump si è insediato, diventando ufficialmente il 47esimo Presidente degli Stati Uniti d’America. Inizia così il secondo mandato del tycoon, in cui si preannunciano quattro anni intensi. Nel suo discorso inaugurale Donald Trump ha segnato quelli che saranno i punti fondamentali della sua presidenza: caccia agli immigrati irregolari, dazi commerciali, aumento delle trivellazioni, addio all’Accordo di Parigi e al Green Deal, il tutto con una forte aggressività mediatica, che passa anche e soprattutto per i social media.
Donald Trump i social media
Da sempre i social sono uno degli strumenti preferiti di Donald Trump per comunicare. A cominciare da Truth, il social fondato proprio dal tycoon dopo essere stato bannato da Twitter. La stretta collaborazione con Elon Musk ha portato poi il Presidente a fare ritorno sulla piattaforma X, di proprietà proprio di Musk. Entrambi sono molto attivi sul social, arrivando a occuparsi di democrazia con un tweet o a bypassare la stampa.
La foto il giorno dell’inaugurazione
È stata emblematica, il giorno dell’insediamento la foto che ritraeva tuti i Ceo delle principali big tech: da Mark Zuckerberg, a Elon Musk, passando per Tim Cook di Apple, Jeff Bezos di Amazon, Sundar Pichai amministratore delegato di Alphabet e Google, Sam Altman di OpenAI e Shou Zi Chew, Ceo di TikTok.
Il passo indietro su TikTok
Proprio Donald Trump è intervenuto per evitare il ban di TikTok, che era stato stabilito dal Congresso e confermato dalla Corte Suprema. Dopo qualche ora di stop il social cinese è tornato attivo negli Stati Uniti, propri in seguito all’intervento di Trump che, già prima di insediarsi, aveva incontrato il Ceo nella sua tenuta a Mar-a-Lago in Florida e aveva annunciato che avrebbe fatto di tutto per impedire l’oscuramento della piattaforma. Proprio per questo TikTok ha ringraziato pubblicamente il Presidente.
La mossa di Mark Zuckerberg e Meta
Pochi giorni prima dell’insediamento anche Mark Zuckerberg era intervenuto nel dibattito per annunciare l’eliminazione del programma di fact checking dalle piattaforme di Meta. Questa decisione è stata letta dai commentatori politici come un endorsement a Trump, anche per il fatto che il Ceo di Meta ha accusato l’Europa di istituzionalizzare la censura.
I prossimi quattro anni sui social media
Cosa dobbiamo aspettarci, sui social media, nei prossimi quattro anni di presidenza di Donald Trump? A rispondere a questa domanda è Antonio Di Bella, giornalista intervenuto nel programma QUO VAdiS, in onda su TeleAmbiente. “Ci aspettiamo il trumpismo vincente – ha detto Di Bella – nel senso che, contemporaneamente alla scelta dei social, del potere dei social sulle opinioni pubbliche, c’è il declino dei media tradizionali.
La crisi dei giornali
“Il primo Trump – prosegue Di Bella – aveva in qualche modo rianimato i giornali morenti come il Washington Post e il New York Times, che avevano avuto un rimbalzo perché la gente voleva interrogarsi su qual era la verità. Oggi Jeff Bezos, padrone del Washington Post, ha addomesticato il suo giornale perché non può danneggiare i suoi immensi interessi in tanti altri settori”.
I media sono nelle mani di Musk
Antonio Di Bella ha poi spiegato che i media sono di fatto nelle mani di Elon Musk: “È un’illusione il fatto per cui togliere i controlli, come ha fatto Zuckerberg, voglia dire più libertà. Perché l’algoritmo “muskiano” ti fa arrivare quello che vuole lui. E quindi per esempio l’AFD e i neonazisti in Germania, che Musk appoggia, arriveranno con una corsia privilegiata nelle case dei milioni di utenti italiani di X e questo alla faccia della libertà di espressione”.