Era il primo campo sperimentale di riso TEA quello distrutto nella notte tra giovedì 20 e venerdì 21 giugno da un atto vandalico in Lomellina. Si trattava della prima sperimentazione in Italia dedicata a questa tecnica di evoluzione assistita da poco consentita in Europa.
Come comunicato dall’assessore regionale all’Agricoltura l’atto è stato compiuto da ignoti che, dopo aver manomesso la telecamera di sorveglianza e divelto la rete metallica di protezione, hanno tagliato e sradicato le piantine. “Non ci sono commenti per condannare il gesto di chi, pensando di distruggere un piccolo campo di 28 metri quadri, ha bloccato anni di studi che finalmente potevano essere applicati in concreto” ha affermato l’assessore Beduschi.
Netto il commento di Maria Pia Abbracchio, Pro Rettrice vicaria della Statale di Milano “Assistiamo a un rigurgito di violenza oscurantista e antiscientifica. Quella che, come Università Statale, non abbiamo alcuna intenzione di tollerare. Questo episodio causa un danno incalcolabile non solo alla ricercatrice coinvolta, non solo al suo progetto, ma all’intera comunità scientifica e ai cittadini tutti. Ovvero quanti sono i primi portatori di interesse del lavoro svolto dal nostro ateneo. Il lavoro dei nostri scienziati, il loro obiettivo di sviluppare una coltivazione maggiormente sostenibile e a beneficio di tutti riprenderà. E proseguirà con convinzione e impegno anche maggiori”
In una nota anche Confagricoltura ha espresso solidarietà al socio Federico Radice Fossati, che aveva messo a disposizione i propri terreni “per ospitare la semina di un riso capace di resistere al Brusone, grazie alla ricerca genomica frutto del lavoro portato avanti per anni con l’Università di Milano.”